Pillola anticoncezionale gratuita da quando in Italia? Il Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha annunciato che la pillola anticoncezionale sarà fornita gratuitamente a chi la richiederà.
Pillola anticoncezionale gratuita da quando in Italia?
In questi giorni si riunirà il Consiglio di amministrazione dell’Aifa, che pubblicherà in Gazzetta ufficiale la norma e a quel punto diventerà definitiva. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la riunione dovrebbe tenersi nella giornata di oggi, ma la pubblicazione in Gazzetta potrebbe slittare di una settimana per approfondire quali tra i tanti medicinali rendere effettivamente gratuiti.
A quel punto dunque la pillola contraccettiva sarà finalmente resa rimborsabile e quindi gratuita per tutte le donne, senza alcun limite d’età. Il costo per le casse dello Stato è stimato in 140 milioni di euro all’anno.
Quante donne sono coinvolte?
Secondo i dati Aifa, sono oltre 2 milioni e mezzo le donne che assumono quotidianamente la pillola contraccettiva. Una parte di queste però già non la paga. Alcune Regioni infatti la offrono gratuitamente, a partire dalla Toscana, ma solo nei consultori e a determinate categorie.
Su un totale di 1.800 consultori presenti su tutto il territorio nazionale, al momento sono 510 quelli che offrono gratuitamente i contraccettivi. Nelle strutture del Nord si offre con maggiore frequenza lo Intra-Uterin Device-spirale e la contraccezione di emergenza. La quasi totalità dei consultori del Centro offre lo IUD, mentre la quasi totalità dei consultori del Sud offre la pillola anticoncezionale.
La situazione in Europa
Secondo l’Epf (European Parliamentary Forum for Sexual & Reproductive Rights) l’Italia finora è tra i Paesi dell’Europa occidentale che mostra livelli più bassi di utilizzo della contraccezione moderna. L’Epf analizza la situazione in 46 Stati dell’Europa geografica, monitorando in ogni Paese l’accesso ai mezzi di contraccezione, il livello di consulenza sulla pianificazione familiare e la quantità di informazioni disponibili online sulla contraccezione.
I Paesi più avanzati da questo punto di vista sono Belgio, Francia e Regno Unito, poiché hanno dei programmi di rimborso per una vasta gamma di contraccettivi.
L’Italia invece si trova più o meno agli stessi livelli di Serbia, Ucraina, Turchia, Croazia, Lituania, Lettonia, Bulgaria e Svizzera. Quesot posizionamento è dovuto sostanzialmente alla mancanza di forme di distribuzione gratuita o di rimborso dei contraccettivi e alla scarsa informazione istituzionale soprattutto sul loro costo.
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