La vicenda di cronaca della psichiatra Barbara Capovani, uccisa da un suo ex paziente, ha portato sotto i riflettori la necessità di riorganizzare il mondo della salute mentale. Il Governo accoglie le richieste di intervento che da più parti, nel mondo dei medici, arrivavano. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha infatti annunciato l’apertura di un tavolo sulla salute mentale per potenziare la prevenzione e i trattamenti.

Subito dopo la notizia della morte celebrare di Barbara Capovani, che ha sconvolto il mondo sanitario in Italia, la Società italiana di psichiatria aveva battuto i pugni sul tavolo, invocando un azione urgente. La Sip aveva dunque denunciato una situazione professionale non più sostenibile, evidenziando la necessità di rimodulare la famosa legge Basaglia (la 180 del 1978) per adeguarla ai tempi moderni. Per l’Associazione il mondi della psichiatria ha subito un “silenzioso smantellamento” a cui si aggiunge una “perdita” delle risorse umane senza che ci sia stata un’alternanza con le giovani leve.

Le richieste della Società italiana di psichiatria

Esiste, dunque, “un impoverimento dei servizi pubblici” che ha causa l’asfissia dei dipartimenti di salute mentale. La Sip ha infatti chiesto diverse volte “mezzi adeguati” per affrontare il proprio lavoro, “evidenziato le criticità del modello attuale di assistenza psichiatrica“. Ma anche un coordinamento con le forze dell’ordine per evitare gli atti di violenza cui soggiacciano gli operatori sanitari tutti.

E così il ministro della Salute Schillaci ha risposto alla richiesta – non solo – della Sip e ha aperto un tavolo tecnico per affrontare in maniera seria il problema, dando la possibilità agli psichiatri di operare nelle migliori condizioni possibile. Mettendo sempre al centro la salute dei pazienti. Il nuovo tavolo sarà dunque snello e si baserà sui pilastri della legge 241 del 1990, che ha rivoluzionato la pubblica amministrazione. Quelli di efficienza, efficacia, equità, qualità e sicurezza.

“La tragedia che ha colpito Barbara Capovani ha riportato l’attenzione sulla salute mentale, tema quanto mai delicato e importante su cui siamo impegnati già dai mesi scorsi per definire strategie e azioni per la promozione della salute mentale. Oggi firmerò il decreto per la costituzione del nuovo tavolo tecnico, ispirato ai valori di qualità, equità, efficienza e sicurezza”.

Ha dunque dichiarato Schillaci, proprio al termine del confronto con gli esperti del settore della psichiatria e con la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

“Il tavolo è frutto di questo impegno: rispetto al precedente sarà più snello, al fine di garantire efficienza ed efficacia rispetto ai temi emergenti della salute mentale e avrà il compito di potenziare la qualità dei percorsi di prevenzione, trattamento e riabilitazione oggi a disposizione dei cittadini attraverso la verifica dei criteri di appropriatezza e congruenza. Intendiamo promuovere il miglioramento della qualità della salute mentale, in ogni fascia di età, a partire dall’individuazione delle criticità sociali, assistenziali e organizzative. Avvieremo inoltre un confronto a livello parlamentare per verificare l’adeguatezza dell’attuale normativa alle esigenze di gestione e controllo delle situazioni più difficili”.

Psichiatra morta, la composizione del tavolo sulla salute mentale di Schillaci

Dunque al via il tentativo di rivoluzionare un mondo in evidente difficoltà. Il gruppo tecnico sarà composto da diverse figure professionali del mondo della sanità concentrati su macro tematiche specifiche: Rems e carcere; organizzazione dei dipartimenti, personale dei servizi, sicurezza e tutela dello stress; epidemiologia e prevenzione; percorsi di cura per le persone con disturbo mentale autori di reato; innovazione tecnologica e digital mental health; benessere nell’età evolutiva; genere e tutela salute mentale madre-bambino. Certo è, che sarebbe stato più opportuno prevenire, piuttosto che curare. Ma in questo l’Italia è – da sempre, non da oggi – campione.