In merito all’informativa su PNRR, il capo gruppo di Azione e Italia Viva, Matteo Richetti, ha parlato di come bisognerà rivedere la gestione dei fondi e sulle problematiche che stanno emergendo. Oltre a questo, però, il deputato ha parlato anche del parere che le agenzie di raiting hanno dato all’Italia.

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PNRR, Richetti: “Il nostro Paese non può essere solamente chiacchiere”

Sulla gestione del PNRR da parte del Governo Meloni, il capogruppo di Azione e Italia viva ha parlato di un eredità importante da dover gestire e non da vedere come un problema.

“Il Governo sta facendo caos nella gestione di quella che deve essere un eredità importante e positiva, non un problema ed un onore. C’è un Governo, ossia quello Draghi, che ha messo in sicurezza uno strumento straordinario. Non credo sia colpa di Fitto o di questo Governo se una parte di quel PNRR non si possono realizzare, alcuni progetti li ha proposti l’Europa, quindi non c’entra l’attuale Governo, ma l’onere e la responsabilità è quello di non perdere i fondi dei progetti che non si possono realizzare e mettere subito in campo un’altra proposta”.

Non sono mancate le proposte arrivate dal gruppo.

“La discussione non è se rimodulare il PNRR, ma come farlo, ossia in fretta affinché i soldi vengano utilizzati al meglio. Noi abbiamo già fatto una proposta a dicembre, andando dalla Meloni con Calenda e dicendo ricostruire l’industria 4.0, come detto anche dal PNRR, non solo con investimenti pubblici ma anche privati. C’è stata attenzione, ma non ne è uscito fuori nulla”.

Infine sul debito crescente e sulla realizzazione dei progetti, Richetti si è espresso così.

“Credo che le agenzie di raiting stiano attenzionando l’Italia per varie ragioni, tra cui una crescita del debito che non trova tregua. Veniamo da un momento in cui, anche noi stessi abbiamo condiviso la necessità di fare debito, dalla gestione della pandemia fino alla crisi energetica, dove i soldi che vengono dati alle famiglie non sono immateriali, ma sono debito. Credo anche, però, che ci sia complessivamente un dato sul quale questo Governo deve fare attenzione, perché il nostro Paese non può passare come quello dove ci si scontra ideologicamente, ma quando poi bisogna mettere a terra i progetti e realizzarli non si riesce a farlo”.

Sul Terzo Polo: “Resteranno due partiti autonomi che, però, in Parlamento lavorano in gruppi unici”

Richetti ha avuto modo di esprimersi anche sulle liti in corso tra Azione e Italia Viva, che hanno portato al tramonto del progetto del Terzo Polo.

Il capogruppo di Azione ha lodato il leader del suo partito, Carlo Calenda, per aver riconsiderato i suoi interventi dei giorni scorsi, consapevole che “le parole vanno sempre misurate”, per poi spiegare che i due partiti continuano a “lavorare insieme in Parlamento”, facendo parte entrambi “di un’area liberal-democratica”, ma “resteranno autonomi”.

Un’ultima battuta Richetti la dedica all’addio di Enrico Borghi al PD e al suo ingresso in Italia Viva. “È un riformista certificato”, dichiara Richetti, “e, se farà parte del nostro gruppo al Senato, arricchisce la pattuglia dei nostri parlamentari”.

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