Nella prima serata di Cusano Italia Tv, a ‘Cose di Calcio’, programma condotto da Debora Carletti e Flavio M. Tassotti è intervenuto Roberto Rambaudi, allenatore ed ex centrocampista della Lazio. Il giocatore che ha militato in Serie A nel Foggia (dove ha conquistato anche la promozione in Serie A, nel 1991-199) sotto la guida di Z. Zeman e che si è trasferito nella Lazio dal 1994 al 1998 con lo stesso allenatore, ha fatto una panoramica del Campionato e della corsa Champions.
Rambaudi (ex Lazio): “Se la Lazio non dovesse entrare in Champions sarebbe fallimento”
La corsa Champions League è sempre più affiatata e aperta: sono sei infatti le squadre che concorrono per 3 posti. Tra la squadra di Maurizio Sarri e quella di Gian Piero Gasperini ci sono solo 9 punti e una situazione che si può ulteriormente complicare nel prossimo turno viste le sfide Roma-Milan e Inter-Lazio. A tal proposito è intervenuto su Cusano Italia Tv, Roberto Rambaudi, ex centrocampista della Lazio sottolineando come la sua vecchia squadra abbia tutte le carte in tavola per mantenere il secondo posto in classifica.
“Penso che la Lazio abbia un vantaggio al di là della sconfitta con il Torino è la squadra che sta facendo meglio ha un’identità ben precisa basata su un cacio difensivo. Se non ci fosse stato il Napoli sarebbe stato un campionato perfetto. La Lazio ha le qualità per rimanere seconda”.
Dal ‘Sarrismo’ ai giocatori chiave della Lazio
Su Maurizio Sarri, il mister della squadra biancoceleste, Roberto Rambaudi ha elogiato il suo operato, viste anche le defezioni a causa degli infortuni frequenti.
“Sarri ha valorizzato i suoi giocatori. La Lazio ha ottenuto questi risultati grazie ha un’ottima capacità difensiva, questa solidità le ha consentito poi di affidarsi a chi ha davanti quindi a Felipe Anderson, Pedro, Zaccagni, tutti giocatori con tanta qualità. La Lazio ora è più matura, i calciatori hanno capito che ciò che vuole l’allenatore è crescita. Non parliamo di Sarrismo perché non c’è. Si vede la sua mano. Credo che la Lazio debba ottenere la Champions perché ha le qualità, se non dovesse farlo sarà un fallimento”. Infatti, secondo l’ex biancoceleste il ‘Sarrismo’ non è di facile replica: “Il Sarrismo è nato con il gioco del Napoli, e non è replicabile. Nonostante io lo stimi come allenatore e a livello tecnico-tattico, trovo che abbia ‘problemi’ a livello di comunicazione. È sempre colpa di qualcuno e i giocatori se ne approfittano. Ed è così che loro stessi creano gli alibi. Tutti i suoi meriti potrebbero essere valorizzati se a ciò si combinasse con un’ottima comunicazione”.
Su Marcos Antonio: “A me piace molto però dipende dal tipo di gioco che devi fare. Se devi dominare è adatto, è il giocatore ideale. Se pensi a lui e a Zaccagni, Pedro e Anderson c’è tanta qualità. Ma la Lazio non fa sempre questo tipo di gioco, le sue partite sono basate su un’ottima organizzazione difensiva. Secondo me la Lazio, per il gioco che fa, crea poche occasioni da gol”.