Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha parlato del PNRR in vista dell’informativa alla Camera. Per il ministro, infatti, il problema del ritardo nella consegna dei progetti su come poi andare ad impiegare i fondi europei, è dovuto al fatto che il Piano sia stato pensato due anni.
Durante la sua iniziale “progettazione”, infatti, non era ancora scoppiato il conflitto tra Russia ed Ucraina e l’inflazione non aveva raggiunto il livello attuale. Fattori che, inevitabilmente, hanno cambiato le carte in tavola, costringendo il Governo ad una revisione del piano iniziale.
[bbvideo id=5500805]
PNRR, Zangrillo: “Stiamo facendo un lavoro serio con l’UE”
Il ministro ha parlato di come la preoccupazione non è legata al ritardo che il PNRR sta subendo, quanto più alle scelte che dovranno essere fatte per far si che i fondi non vengano spesi in modo sbagliato e controproducente.
“Ci preoccupiamo di assumere i provvedimenti che servono per dare stabilità al nostro debito e per cercare di dare sviluppo al Paese”.
La riformulazione, infatti, è d’obbligo visto il mutato contesto in cui ci troviamo adesso. In merito a questo il ministro ha voluto sottolineare l’impegno che il Governo sta facendo con l’Unione Europea.
“Più che di ritardi dobbiamo parlare di una riformulazione del PNRR in ragione del mutato contesto. Quando è stato disegnato, ossia due anni fa, non c’era la guerra e non c’era l’inflazione a due cifre. Stiamo facendo un lavoro serio insieme all’Unione Europea per presentare un PNRR che sia serio”.