Superbonus, arriva l’accordo pilota per lo sblocco dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura con compensazione finale. Il progetto è stato predisposto dove l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) e da Confindustria della regione Abruzzo che stanno concludendo accordi per la cessione dei crediti rimasti incagliati e riavviare il mercato della compravendita dei bonus. A offrire i superbonus sono le imprese iscritte alle associazioni regionali, a comprarli le aziende di Confindustria che possono poi utilizzarli in compensazione con il modello F24. Il nuovo schema potrebbe divenire alternativo a quello bancario di acquisizione dei bonus nell’interesse di sbloccare di far tornare a circolare la “moneta fiscale”.
Superbonus sblocco crediti d’imposta, come vendere i bonus edilizi incagliati?
Arriva dall’Abruzzo un nuovo modello di cessione dei crediti e degli sconti del superbonus 110% sulle spese in interventi edilizi effettuate negli scorsi anni. I relativi bonus che non trovano collocazione nell’acquisto da parte delle banche possono essere ceduti dalle imprese iscritte all’Ance regionale alle aziende del circuito di Confindustria. Lo schema potrebbe rappresentare l’alternativa all’acquisto delle banche che, negli ultimi mesi, hanno fatto registrare difficoltà legate al blocco del plafond di spesa fiscale.
Le imprese cedenti potrebbero trovare più conveniente la cessione all’interno del circuito confindustriale anche rispetto alla vendita alle società finanziare, che applicano tassi di interesse più elevati. Il meccanismo messo in campo dall’associazione degli industriali ricorda quello per il quale erano scese in campo le amministrazioni pubbliche nell’acquisto dei crediti: le regioni e le province, negli scorsi mesi, avevano trovato l’accordo per l’acquisizione di grandi quantitativi di crediti fiscali da compensare poi con il modello F24 per il pagamento di tasse e imposte.
Superbonus sblocco crediti, qual è il prezzo attuale di vendita?
Il decreto 11 del 2023 ha bloccato, tuttavia, l’acquisizione delle amministrazione pubbliche dei crediti rimasti incagliati del superbonus e degli altri bonus edilizi. L’accordo dell’Ance e di Confindustria va nella direzione di assicurare un vantaggio per tutti. Per le imprese che vendono i crediti perché si liberano di bonus per interventi effettuati, ottenendo liquidità immediata. Per quelle che acquistano, invece, il vantaggio è quello di ottenere un bonus a un valore nominale anche più alto di quello praticato dalle banche, che attualmente si aggira tra il 95 e il 97% sul 110%. Una volta comprato il bonus, le imprese lo possono utilizzare il compensazione nei modelli F24 per il pagamento di tasse e imposte, realizzando una sorta di taglio del cuneo fiscale anche di alcuni punti percentuali.
Soluzione per vendere i bonus edilizi da Ance e Confindustria Abruzzo
Al primo mercato regionale per la compravendita dei crediti fiscali potranno accedere tutte le imprese aderenti alle associazioni Ance e Confindustria che vogliano vendere o acquistare i crediti fiscali. Secondo le associazioni interessate, a fronte di una situazione che si è andata gradualmente ingarbugliando sulla cessione dei crediti, le ripercussioni sull’economia potrebbero essere notevoli con il fallimento di molte imprese che non riescono a trovare liquidità per i propri bonus. Considerando anche la situazione di saturazione del plafond fiscale delle banche, lo schema delle associazioni industriali rappresenta un’alternativa che può promuovere l’incrocio interno di domanda e offerta di crediti fiscali. La firma del primo accordo delle sezioni regionali con quelle provinciali di Teramo rappresenta uno schema apripista che potrebbe essere replicato anche a livello nazionale.
Sblocco crediti e sconto, quale rendimento oggi?
Soddisfacente è anche il rendimento dell’acquisto dei crediti d’imposta dei bonus edilizi e del superbonus. Su quest’ultimo si stima che si aggiri tra il 7 e l’8 per cento all’anno. A livello regionale, i lavori in Abruzzo con il superbonus sono triplicati nel 2022, passando dai 2.500 dell’anno prima ai 7.500, con un valore degli investimenti che supera i due miliardi di euro nello scorso anno. “L’obiettivo è mettere in rete imprese cedenti e cessionarie associate, in un sistema di regole e garanzie a tutela delle parti per i contratti di cessione che resteranno nella piena autonomia delle imprese contraenti”, spiega il neopresidente di Confindustria Abruzzo, Silvano Pagliuca.