Come ogni anno torna a Roma l’appuntamento con la Race for the Cure, l’evento simbolo per la lotta ai tumori del seno. Si tratta di una manifestazione, organizzata dall’Associazione Komen Italia, che nel corso degli anni è cresciuta in maniera esponenziale. Madrina d’eccezione, ormai da 14 stagioni e anche di Race for the Cure 2023 è Rosanna Banfi che, in esclusiva a Tag24 ha raccontato la magia dell’evento.
Race for the Cure 2023, Rosanna Banfi la madrina
L’appuntamento ufficiale è al Circo Massimo, a Roma, dal 4 al 7 maggio oltre che in altre 5 città italiane, Bari, Bologna, Brescia, Napoli e Matera in date differenti. La Race for the Cure anche quest’anno è pronta a tornare e sarà l’ennesima edizione di successi. “È una struttura importantissima che si muove – ha detto Rosanna Banfi, madrina d’eccezione dell’evento – ed è sempre più grande. Dopo due anni di pandemia lo scorso anno abbiamo registrato 60mila presenze e in questa edizione ci aspettiamo che siano ancora di più, dobbiamo battere il record”.
Prima l’allestimento del Villaggio della Salute e poi la corsa vera e propria, per una manifestazione di beneficenza dedicata alla lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo. “Da 14 anni sono testimonial della Race for The cure. È importante – ha continuato la Banfi – che le persone partecipino per rendersi conto di quanto riesca a smuovere questa Associazione, la Komen. Le donne in rosa che hanno quindi già affrontato la malattia, ma non solo, partecipano anche fisicamente e sono tantissime. Si tratta di volontarie che per 3 o 4 giorni mettono a disposizione le proprie conoscenze e le proprie capacità al servizio degli altri. Anche quest’anno, le attività in programma saranno tantissime: dallo yoga alla nutrizione passando ovviamente per la parte più importante ovvero la prevenzione. Ci sarà, come al solito, la possibilità di effettuare visite gratuite”.
Parlare di cancro
Un argomento, quello del cancro, di cui troppo spesso ancora si fa fatica a parlare. Rosanna Banfi lo sa bene e sottolinea: “È importante che si parli di tumore e che si faccia prevenzione. In questi due anni di covid purtroppo i dati sono aumentati. Tante donne hanno avuto timore di andare in ospedale, hanno rimandato le visite di controllo e non hanno neanche pensato a fare prevenzione quando invece è fondamentale. Noi parliamo del cancro al seno perché è quello di cui si occupa questa Associazione, ma se guardiamo i dati generali ci possiamo rendere conto di quanto siano cresciuti. Per questo dobbiamo ricominciare a parlarne e farlo spesso. Le occasioni come la Race, in cui ci sono tante persone insieme che parlano dello stesso argomento, sono il modo migliore per far si che non esitano più tabù”.
Quale tabù, d’altronde. Il cancro non si sceglie, capita e basta e non si può far altro che affrontarli a testa alta. “Non deve essere una vergogna. Ricchi, poveri, belli, brutti – ha aggiunto la madrina della Race – purtroppo può capitare a tutti. L’essere insieme aiuta la persona malata ad affrontare il percorso”.
L’importanza di fare beneficenza
1500 nuovi progetti di ricerca, prevenzione e sostegno alle donne che vivono l’esperienza di un tumore del seno in 23 anni di attività. Questo dicono i numeri di Komen e per questo Rosanna Banfi ha sposato da subito il progetto. “Non ci dimentichiamo – ha detto – che eventi come la Race for the cure servono per raccogliere fondi sia per la ricerca che per iniziative come la ‘carovana della prevenzione’. La Komen, grazie ai fondi ricevuti in queste manifestazioni, ha attrezzato ben 6 unità mobili. Si tratta di camper che girano l’Italia, su cui fare ecografia, mammografia e visita senologica. Prevenzione gratuita, così da consentire a tutti di farsi controllare. Il lavoro dell’Associazione è tangibile”.
“Dico alle donne di venire numerose e di partecipare perché si crea sorellanza. Il giorno della Race – ha spiegato Rosanna Banfi – non è un momento di tristezza ma di allegria. È un modo per stare insieme e per sensibilizzare sull’argomento. Aiutare gli altri per aiutare sè stessi, dedichiamoci questa giornata di divertimento. Da 14 anni sono la madrina insieme a Mariagrazia Cucinotta. Alla partenza vediamo passare un fiume di gente e vi assicuro che c’è di tutto, adulti, giovani e bambini. Si passa una giornata diversa, con il sorriso, si fa beneficenza e si aiutano gli altri: meglio di così non si può!”.