Si sta tenendo in queste ore a Roma la conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina, in programma per oggi, mercoledì 26 aprile, al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Un’occasione, per il governo, di ribadire la propria volontà di giocare un ruolo da protagonista nella ricostruzione del Paese invaso dalla Russia al termine del conflitto. Lo scopo delle forze coinvolte è quello di mettere in piedi una strategia ancor prima del cessate le armi.

A fare gli onori di casa c’è la premier Giorgia Meloni, affiancata dai suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini. A completare la squadra di governo i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso. Presente anche una rappresentanza di Kiev: ci sono il primo ministro Denys Shmyhal ed il titolare degli Esteri Dmytro Kuleba tra gli altri. Durante l’incontro sarà proiettato un videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Di seguito le parole del primo ministro ucraino Shmyhal.

Siamo a Roma per partecipare alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. Discuteremo di questioni urgenti con il presidente, il primo ministro e il ministro della Difesa e degli Esteri italiani, nonché con i capi delle Camere del Parlamento italiano. Abbiamo in programma di firmare una serie di documenti bilaterali che contribuiranno alla ricostruzione dell’Ucraina.

Conferenza ricostruzione Ucraina, il governo reputa fondamentale il coinvolgimento di soggetti privati

Secondo quanto emerso durante la riunione, la ricostruzione vale 411 miliardi e non potrà essere finanziata interamente da fondi pubblici. Per questo sono presenti al Palazzo dei Congressi circa seicento aziende italiane. A loro il compito di formulare proposte e soluzioni. Il governo, del resto, ha fatto sapere di reputare fondamentale il coinvolgimento di soggetti privati.

A proposito dell’Ucraina, della sua ricostruzione e del suo ingresso nell’Ue, è intervenuto a distanza Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha parlato dal Quirinale, in occasione del suo incontro con una delegazione ucraina.

L’Italia esprime il forte convincimento favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea nel più breve tempo possibile e apprezziamo l’impegno del suo governo per il cammino di riforme intraprese per rispettare i parametri comunitari.

Vigliotti (Bei): “Necessari 14 miliardi di dollari per l’Ucraina”

14 miliardi di dollari “per le priorità più urgenti dell’Ucraina nel 2023”: è la cifra ritenuta necessaria per la ricostruzione ucraina secondo la vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Gelsomina Vigliotti.

Bisogna concentrarsi su investimenti che non possono aspettare la fine della guerra. Dobbiamo affrontare questi fabbisogni adesso, sostenendo l’economia per evitare ulteriori perdite e ulteriori danni.

La Bei finora ha fornito un sostegno di 2 miliardi euro, “per i servizi pubblici, progetti infrastrutturali che contribuiranno a migliorare le condizioni di vita della popolazione, come l’ammodernamento degli ospedali di Kiev e Odessa, strutture educative a Zaporizhzhia e Sumy”. Il ministro Giorgetti ha confermato l’adesione del governo al fondo Bei, con una garanzia di 100 milioni di euro.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea che “la ricostruzione è parte fondamentale dell’azione di vicinanza che noi italiani, noi europei, vogliamo concretamente dimostrare all’Ucraina”.

E’ un passo importante perché l’Ucraina sarà parte importante dell’Ue e del mercato unico. E’ giusto quindi che si inizi a lavorare. La ricostruzione inizia ora e noi vogliamo essere in prima fila, ponendone le basi.

Salvini: “Nostre imprese nell’ambito delle costruzioni valore aggiunto per l’Ucraina”

Durante la conferenza è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Gli imprenditori italiani che vedo in sala dimostrano che lavoriamo nella direzione giusta. Grazie all’input di Giorgia Meloni abbiamo ribadito la vicinanza dell’Italia al governo e al popolo ucraino. La conferenza ci obbliga a porre lo sguardo al futuro. L’Italia può e deve rappresentare un valore aggiunto per l’Ucraina. Per le infrastrutture, le nostre imprese nell’ambito delle costruzioni hanno la straordinaria capacità di fare. Quello delle costruzioni è un comparto internazionalizzato. Il secondo fattore decisivo per la ricostruzione dell’Ucraina è rappresentato dalla logistica. Il terzo filone che può rappresentare valore aggiunto è relativo al quadro normativo e regolatorio.

Kuleba: “Interesse delle imprese italiane notizia migliore che potessimo ricevere”

Dopo Salvini è il turno del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

L’interesse dimostrato dalle imprese italiane all’Ucraina è la notizia migliore che potessimo mai ricevere dall’atterraggio qui a Roma. Sono grato al governo, alle aziende e alle istituzioni per essere al nostro fianco. L’Ucraina vincerà questa guerra e restituirà al Paese la propria integrità territoriale. Al governo stiamo rendendo il nostro Paese ancora vitale, fonte di attrazione per i Paesi esteri. Si può iniziare ad un progetto, quando la guerra finirà sarete già pronti. L’Ucraina diventerà membro dell’Ue: prima ciò accadrà, maggiori saranno i vostri benefici.

Meloni: “Certa che quello dell’Ucraina sarà un futuro di pace”

In un videomessaggio proiettato alla sala all’Eur, la premier Meloni parla di un “impegno assunto direttamente col presidente Zelensky” durante la sua visita a Kiev.

Ho ribadito al primo ministro che l’Italia continuerà a fare la sua parte a sostegno dell’Ucraina. Compresa la ricostruzione, che è tema di oggi oltre che del domani. Per noi parlare di ricostruzione significa scommettere concretamente sulla vittoria e sulla fine del conflitto. Sono certa che il futuro dell’Ucraina sarà un futuro di pace, sempre più europeo. Crediamo in una soluzione diplomatica di questo conflitto. La soluzione non la resa del Paese aggredito: sarebbe ingiusto, un mondo in cui la legge del più forte vince non conviene a nessuno. Riconosciamo e sosteniamo le legittime aspirazioni europee ucraine. Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano nella ricostruzione, che è una cosa che ci riguarda tutti.