Gianfranco Fini, che avevo chiesto alla presidente del Consiglio di assumere una posizione chiara sul 25 aprile, ha accolto positivamente la lettera di Giorgia Meloni inviata al Corriere della Sera. In una recente intervista, rilasciata allo stesso quotidiano, ha infatti affermato:
Ha accolto il mio invito nella sostanza.
Gianfranco Fini commenta la lettera di Giorgia Meloni
Nonostante la premier non abbia utilizzato la parola “antifascismo” nella lettera, secondo Fini, ha comunque espresso chiaramente il suo pensiero attraverso alcune frasi, come ad esempio:
La destra è incompatibile con qualunque nostalgia del fascismo da trent’anni.
Per il fondatore di Alleanza Nazionale, le parole di Giorgia Meloni sono state sufficienti:
L’invito a Meloni a definirsi antifascista non è stato accolto alla lettera: nel lessico, non cita l’antifascismo. Ma è stato accolto nella sostanza, nei valori richiamati e nei riferimenti alla destra del dopoguerra.
La “festa della Libertà”
Durante l’intervista, Fini ha anche apprezzato la scelta della Meloni di utilizzare il termine “Festa della Libertà” al posto di “Festa della Liberazione”:
È ovvio che se oggi possiamo festeggiare il 25 aprile come festa della libertà è solo perché gli italiani sono tornati liberi con la fine del regime fascista.
Inoltre, secondo l’ex presidente della Camera, più che le parole sono importanti i “i gesti simbolici”. E qui cita l’incontro di Meloni con la partigiana Paola Del Din:
Questo è stato la concreta, fisica dimostrazione di credere davvero nel valore supremo della libertà e di onorare coloro che rischiarono la vita per restituirla al nostro popolo.
Fini sul suo invito a Giorgia Meloni: “Volevo solo fare chiarezza”
La richiesta di prendere una posizione chiara su questa festa, avanzata da Fini, aveva scatenato non poche reazioni a destra. Il ministro Lollobrigida aveva tuonato:
Ognuno dovrebbe sapere qual è il suo tempo.
Ma nell’intervista ha voluto sottolineare l’obiettivo di questo invito:
Spero che si ricredano quelli che a destra hanno visto nelle mie parole la volontà di mettere in difficoltà Giorgia Meloni. Intendevo solo contribuire a fare chiarezza sul rapporto attuale della destra, Fratelli d’Italia, con la Liberazione. Meloni ha dato una risposta inequivocabile, ne sono lieto.