Non accenna a placarsi la tensione negli Stati, con alcuni documenti del Pentagono che fanno emergere timori per una ‘minaccia spaziale’. Il governo americano, infatti, sta guardando con grande attenzione possibili intimidazioni proveniente da attori vecchi e nuovi nel settore aerospaziale, come lo è la Cina. E’ questo quanto emerso da alcuni documenti riservati, arrivati sul web nelle scorse settimane e ottenuti dal Washington Post.
Il Pentagono teme minaccia spaziale
Nello specifico, si evidenzia come il programma spaziale della Russia sia classificato come destinato ad un progressivo declino nell’arco del prossimo decennio, anche a causa della crescente competizione globale, delle sanzioni Usa e dell’ascesa di SpaceX, che hanno contribuito a erodere significativamente le entrate procurate a Mosca dalle attività commerciali di messa in orbita di satelliti.
Stando a questa analisi, però, la Cina sta facendo enormi passi in avanti nel settore, inclusi alcuni sviluppi che potrebbero “mettere a rischio gli asset spaziali chiave degli Stati Uniti e dei loro alleati”, e il timore è che possa ricorrervi in un ipotetico per ora conflitto con Taiwan.
Oltre a questo, dai documenti emerge la crescente importanza dello spazio come teatro bellico, venendo così rivalutata l’idea dell’ex presidente, Donald Trump, riguarda l’istituire un ramo dedicato delle forze armate, giunto al terzo anno di vita. Il capo delle operazioni spaziali del Pentagono, generale della Forza spaziale Chance Saltzman, la scorsa settimana, durante un occasione pubblica, ha sottolineato che gli Stati Uniti si trovano a dover fronteggiare “una gamma incredibilmente sofisticata di minacce”, come anche sistemi di disturbo delle comunicazioni e dei satelliti Gps, astronavi in grado di agganciare satelliti, laser in grado di accecarne i sensori, sistemi di attacco informatico e cosiddetti “nesting dolls”, satelliti in grado di inseguirne altri.
Nello specifico, la Cina “ha raddoppiato il numero dei suoi satelliti in orbita sin dall’istituzione della Forza spaziale”, arrivando a contarne ben circa 700, di cui 250 utilizzati per attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione.