Film da vedere il 25 aprile. Si apre una serata in nome della riflessione e della Liberazione.

Nella giornata di oggi, 25 aprile, si festeggia la Liberazione dell’Italia dal Nazi-fascismo. La data è talmente importante per la storia del Bel Paese che è diventata festa nazionale.

Per ricordare e riflettere al meglio sulla resistenza italiana e su questo momento affrontato da cittadine e cittadini, può essere importante dedicarsi alla visione di alcuni film. Questi ancora oggi sono capaci di coinvolgere lo spettatore, ma anche di fornire lo spunto essenziale per accendere discussioni e pensieri importanti.

Film da vedere il 25 aprile: i grandi classici

Tra i film da vedere il 25 aprile, troviamo le opere di alcuni grandi registi. Proprio questi grandi professionisti hanno deciso di consacrare il loro lavoro al ricordo di questo momento:

Roma Città Aperta (1945): diretto da Roberto Rossellini, è il primo film della Trilogia della guerra antifascista: al centro della storia, il sacrificio della Resistenza. Essa è volta a restituire la libertà ad una città dominata ormai dal degrado, dalla paura e della delazione.

Nasce come film documentario sulla figura di don Giuseppe Morosini. Eppure, attorno al protagonista, si aggiunsero numerose altre figure, che resero il film un lungometraggio a soggetto.

E’ questa pellicola ad aver consacrato la fama di Roberto Rossellini e ad aver dato ad Anna Magnani un fama internazionale.

L’Agnese va a morire (1976): diretto da Giuliano Montaldo. Anche questo film nasce a partire da un romanzo: si tratta dell’omonimo romanzo autobiografico di Renata Viganò.

Il film racconta di una donna, rimasta vedova, in seguito alla deportazione del marito da parte dei nazisti. Succede perché quest’ultimo aveva aiutato un soldato a nascondersi.

Segue all’evento il progressivo avvicinamento di Agnese alla resistenza e ai partigiani, accettando incarichi sempre più pericolosi e prendendo sempre più coscienza su quello che stava avvenendo in quel momento.

Film sulla festa della Liberazione: degli ultimi anni

L’uomo che verrà (2009): La storia dell’eccidio di Marzabotto vissuto dalla piccola Martina quando avviarono nella zona un rastrellamento senza precedenti, a seguito del quale oltre 770 persone sono morte, è il tema del film diretto da Giorgio Diritti.

Vincitore di tre David di Donatello, di un Golden Globe, di tre Ciack D’Oro e di altri riconoscimenti, “l’uomo che verrà” narra di una violenza vista dal basso, da tutte quelle persone che si trovano coinvolte nelle onde della storia e della sua brutalità.

Il regista ha studiato a lungo, prima di girare il film, e, se la maggior parte dei personaggi sono comunque stati inventati, altri risultano veramente esistiti.

Una questione privata (2017): diretto da Paolo e Vittorio Taviani, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, pubblicato nel 1963.

Il film è incentrato sul Partigiano Milton, che scopre che l’amata Fulvia potrebbe aver stretto una relazione intima con il compagno Giorgio. Questa delusione lo avrebbe portato ad un viaggio, alla scoperta di se stesso e della barbarie della guerra.

All’interno del film, al posto del paesaggio delle Langhe, descritto nel libro originale, c’è il paesaggio in alta Val Maira: del resto, ad aver finanziato il progetto è la regione Piemonte, che ha fatto valere il film anche come una vera e propria promozione del territorio italiano.

The Forgotten Front – La Resistenza a Bologna (2020): diretto da Paolo Soglia e Lorenzo K. Stanzani, il docu-film è costruito con materiali d’archivio e filmati d’epoca che si incentrano e raccontano al pubblico la guerra degli alleati dal 1943-1945, l’occupazione di Bologna e, infine, la lotta partigiana contro il nazifascismo.

Bologna emerge dal documentario, come una città nello spartiacque tra l’Italia liberata e quella che ancora soffriva, sotto i colpi e gli attacchi del nazi-fascismo.

Ad inserirsi nel documentario sono anche degli storici, in grado di narrare, insieme alle immagini, una storia fin troppo vicina e dolorosa.