La premier Giorgia Meloni invia al Corriere una lettera sul 25 aprile, la festa della Liberazione, e i social rispondono minacciandola di morte. Purtroppo è risaputo che questi sono terra di nessuno, dove chiunque può scrivere e dire la sua. Piena libertà, certo, ad alti costi. E così la presidente del Consiglio Meloni e famiglia finiscono tra le fauci dei cosiddetti ‘leoni da tastiera’, che attaccano e sbraitano contro l’inquilina di palazzo Chigi e la figlia con minacce di vario tipo (e in barba ai principi del 25 aprile).

Sì va dal più classico “fascista infame, per te solo lame”, come riporta il quotidiano Libero, a minacce del tipo “a testa in giù, sei bella pure tu” (a ricordare l’impiccagione di Mussolini), senza lasciare fuori la figlia Ginevra di 6 anni. Un utente scrive infatti “Per la figlia collegio Luigi XVII“, come a ricordare – dice il quotidiano – le ghigliottinate che avveniva in Francia prima e durante la rivoluzione francese. Insomma, gravi attacchi e gravissime minacce contro la Meloni per chi – probabilmente – si professa ‘antifascista’ e sostenitore di libertà e pace, nel giorno del 25 aprile.