Il 25 aprile è un giorno speciale soprattutto per Ferdinando Tascini, 100 anni compiuti lo scorso dicembre, che è uno degli ultimi carcerieri di Mussolini e ha commentato così la ricorrenza di oggi:
Il 25 Aprile è come la data di nascita di ognuno di noi, non si dimentica mai
Terzo di cinque fratelli interrompe gli studi per la chiamata alle armi durante la seconda guerra mondiale, dove viene inviato in Montenegro, per poi essere richiamato in Italia per una missione segreta, che scoprirà poi essere il carceriere del Duce nei suoi ultimi giorni.
Dopo la guerra si trasferisce in Alta Valle Tevere dove fonda un’azienda agricola e cura le sue passioni, quella del giardinaggio e dell’agricoltura.
Tascini: “Parole di Mattarella straordinarie”
Nonostante non abbia potuto partecipare alle celebrazioni ufficiali ha seguito in diretta TV l’intervento di Sergio Mattarella e gli eventi in giro per l’Italia, commentando così le parole del Presidente della Repubblica.
Le straordinarie parole del Presidente Mattarella mi hanno commosso e fatto sentire orgoglioso di essere Italiano e di aver dato il mio contributo come tanti altri, troppi con la vita purtroppo, alla affermazione della democrazia e della libertà che oggi tutti possiamo festeggiare. La Costituzione, dopo i tragici momenti della guerra è stata sempre e sarà per me e per la mia famiglia la bussola della vita che ci guida, di cui andare orgogliosi. Una bussola di vita che in particolare i nostri giovani dovranno sempre avere presente per orientarsi nel cammino della loro vita
Dice queste parole con in mano una copia della Costituzione che gli è stata donata dal sindaco di Città di Castello, insieme ad una targa di ringraziamento per il servizio svolto da Tascini e il suo ruolo durante la seconda guerra Mondiale.