Ad Ascoli Piceno la polizia blocca un rave nella medesima zona riservata alla celebrazione della Festa della Liberazione, che ricorre in data odierna come ogni 25 aprile. I fatti risalgono alle notte scorsa quando, la festa da ballo prevista in una cava, era ancora in fase di organizzazione. A fermare coloro che stavano programmando l’evento sono stati gli agenti della squadra mobile e della digos del capoluogo dell’omonima provincia nelle Marche. Oltre a loro è giunto da Roma l’ausilio da un ulteriore reparto.

Ascoli Piceno, polizia blocca rave: dove era in programma

L’area scelta per organizzare il rave era una cava di Colle San Marco, la stessa individuata per festeggiare la giornata del 25 aprile, ossia quella dedicata alla Liberazione. A raggiungere la zona avrebbero dovuto essere oltre mille persone. Tuttavia dopo la scoperta della polizia, il rave è saltato. Le forze dell’ordine hanno provveduto infatti a sequestrare l’attrezzatura necessaria per la diffusione della musica. Inoltre sono stati trovati e requisiti stupefacenti e bevande alcoliche. Per il momento si ritiene che fossero destinati ad uso personale.

Gli organizzatori attualmente ritenuti tali, provengono dall’Abruzzo e dalle Marche. La polizia dopo averli individuati e fermati, adesso procederà con ulteriori accertamenti e, per tale ragione, la loro posizione rimane al vaglio degli inquirenti. Una volta appurato quali siano gli effettivi responsabili, stando a quanto stabilito dal recente decreto anti-rave, saranno denunciati. I partecipanti dei rave party così come i loro organizzatori potranno sempre essere punibili, questo però solo in base all’articolo 633 del codice penale, ovvero riguardante l’invasione di terreni o edifici. La pena minima per chi programma o promuove tali occupazioni è di tre anni, mentre quella massima di sei.