È allarme in Veneto per l’ondata di maltempo che ha colpito la Regione, lasciando un mare di ghiaccio su campi e infrastrutture. Molti i danni, ma la conta deve essere ancora completata. Il governatore Luca Zaia parla di chicchi di grandine che hanno sostituito l’aridità causata dalle poche piogge. E così, se Zaia fa la conta dei danni causati dalla grandine in Veneto, la Coldiretti lancia l’allarme per le campagne, dove è andato in fumo un anno di raccolto.
Mentre in Italia si festeggia la Liberazione, durante la mattina del 25 aprile il Veneto viene bersagliato da temporali e grandine senza precedenti. Tanto che Zaia ha parlato di chicchi di ghiacchio di “dimensioni notevoli“, che hanno causato “danni” anche alle nuove semine. “La Regione Veneto sta valutando – con i tecnici e le associazioni di categoria – l’attivazione di ogni utile iniziativa per fronteggiare le conseguenze dell’ondata di maltempo: è già stata attivata l’Avepa per l’invio di squadre sul territorio, per una prima valutazione dei danni”, spiega Zaia.
In mezz’ora la grandine ha devastato la Bassa Padovana e la zona dell’Insalata di Lusia Igp, in Polesine. Le vittime sono state le piante di kiwi, soprattutto nell’area di Borgo Veneto. Nel Montagnanese, tra Padova e Verona, è stato colpito il 50 per cento del grano. Anche le viti non sono messe bene – un grave danno per la Regione, una delle principali produttrici in Italia di vino e prosecco -, le cui gemme sono state danneggiate. Tutti danni subiti dalle 08.30 alle 09.00. Un arco di tempo in cui sono anche caduti più di 50 millimetri di precipitazione.
“Non è ancora possibile fornire una stima dei danni“, ha evidenziato la Cia Veneto. “Chiediamo – hanno aggiunto gli agricoltori italiani – in primo luogo la realizzazione di adeguate opere infrastrutturali”.
Grandine in Veneto, dopo Zaia anche la Coldiretti lancia l’allarme
Anche i frutteti del vicentino hanno subito danni a causa della grandine. “La più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni“, ha evidenziato la Coldiretti Vicenza, aggiungendo come sia andato “in fumo un intero anno di lavoro”. I chicchi di ghiaccio hanno infatti colpito i frutti ancora in fase di sviluppo, portando alla caduta o danneggiandoli fino a “impedire la crescita“. Difatti, non c’è cosa peggiora della grandine dopo un periodo di siccità, soprattutto in periodo in cui il frutto è in via di sviluppo, perché la violenza con cui cade il ghiaccio danneggia gravemente le piante e rovina il raccolto degli agricoltori. La Coldiretti Vicenza fa la conta dei danni: “Fino 70% di gemme e piccoli frutti”.