Juve, sentenza Uefa: pronta l’esclusione dalle coppe – Quella del discorso plusvalenze in casa Juve è una questione non risolta, ma soprattutto che non si risolverà in tempi brevissimi. Dopo la prima penalizzazione, la Juventus ha riottenuto momentaneamente i quindici punti di penalizzazione, ma attende un altro processo. Tutto in attesa di una nuova decisione – entro maggio – da parte della Corte di Appello della federazione. Motivo per cui l’Uefa può sì aspettare l’Italia, ma non a lungo. Ci sono delle liste di squadre da completare, anche in vista dei vari preliminari, playoff e sorteggi in programma in estate. Se i tempi dell’inchiesta continueranno ad allungarsi, da Nyon si deciderà autonomamente il destino della Juve. Senza aspettare la giustizia italiana.
A fare chiarezza e a spiegare i vari scenari è stato oggi il quotidiano sportivo “La Gazzetta dello Sport”. Secondo la rosea infatti, l’Uefa sta conducendo un’indagine separata e autonoma e nei prossimi mesi deciderà il da farsi. A forte rischio la partecipazione della Juventus alle prossime coppe europee. Di seguito tutti gli scenari e le varie possibili evoluzioni del caso.
Juve, sentenza Uefa: rischio esclusione dalle coppe
La Juventus ha sì riottenuto per il momento i quindici punti, ma è stato anche confermato il comportamento antisportivo. Come? Con la condanna dei dirigenti, tra cui Paratici, costretto a lasciare il Tottenham. Il rischio è dunque quello di rimanere un anno fuori dalle coppe. Senza contare ancora il filone relativo agli stipendi e la questione Superlega, quando a giugno ci sarà la sentenza UE. Ma andiamo per gradi. Cosa succederebbe se la Juventus non si dovesse qualificare a nessuna competizione europea? Se la Juve (cosa improbabile) non dovesse arrivare tra le prime 6-7 d’Italia e non dovesse vincere Europa League e/o Coppa Italia, l’Uefa può permettersi di prendere tempo e aspettare la giustizia italiana. Sarebbe però un guaio per i bianconeri: la pena si sconta infatti nella prima stagione “utile” e dunque nel campionato successivo, quello del 2024/25, se i bianconeri dovessero qualificarsi.
Scenario che cambia se la Juventus si dovesse qualificare. Se in qualsiasi modo – tramite le coppe o in campionato – la Juventus dovesse qualificarsi alle prossime coppe europee, subentrerebbe l’urgenza dell’Uefa. Dopo la finale di Champions League, in programma il 10 giugno a Istanbul, l’Uefa dovrà completare la lista di tutte le squadre iscritte a Champions, Europa e Conference League. Naturalmente nessuno pensa che per quel giorno la storia processuale in Italia sia definita. Accanto al nome Juve ci sarà dunque un grande punto interrogativo. L’Uefa potrà concedere all’Italia due mesi circa, più o meno fino a fine luglio o i primi di agosto. Non oltre, perché a fine agosto (il 24 e il 31) una squadra italiana dovrà debuttare nei playoff di Conference. E allora cosa accadrà?
Cosa rischia la Juve
Come già accennato, l’Uefa sta continuando a portare avanti un’indagine parallela e autonoma a quella italiana. A Nyon però hanno fiducia nella giustizia italiana e pensano che tutto si possa concludere entro fine giugno. Un patteggiamento della società bianconera sicuramente accelererebbe tutto. Il Collegio di garanzia del Coni ha confermato le condanne dei dirigenti e l’antisportività (il famoso articolo 4): sono attese adesso una nuova motivazione e probabilmente una penalizzazione ridotta. Se però la giustizia italiana continuasse ad avere tempi lunghi, sarà allora la commissione del Fair Play Uefa a decidere.
Dal punto di vista del massimo organo calcistico europeo ci sarebbe infatti altro. La Juve ha infatti patteggiato in materia di Fair Play finanziario perché fuori dai parametri. Se l’inchiesta dovesse dimostrare che le cifre comunicate sono false, il patteggiamento non sarebbe stato concesso. Dunque evitare una pena dall’Uefa è quasi impossibile, perché il reato non sarebbe dei più leggeri. La Juve dunque deve cercare in un modo o nell’altro di qualificarsi a una competizione europea, in modo da “scontare” subito un’eventuale esclusione e non prolungare tutto.