I fatti risalirebbero a oltre due anni fa, 5 novembre 2020, sarebbe infatti quella la data in cui due ragazze sono state picchiate e violentate in questura a Bologna. Mentre la procura ha chiesto l’archiviazione la GIP Roberta Malavasi fa indagare per falso due poliziotti per falso.

I fatti vengono riportati oggi e, secondo il racconto delle ragazze, una delle due avrebbe preso un calcio in testa, pugni sul petto e secchiate d’acqua il tutto mentre era ammanettata. Le vittime sarebbero due sorelle di nazionalità cubana, portate in questura dopo l’aggressione a due agenti ad una fermata del bus. Le presunte vittime riportarono contusioni, lividi in faccia e uno svenimento dopo la violenza sessuale.

Le parole del legale delle donne

Le prime cosa messe in discussione sono il razzismo e l’abuso di potere e a proposito di questo il legale di una delle due donne donne, Fabio Anselmo, si esprime così.

Inerzia della Procura che non ha applicato il codice rosso. C’entra il colore o la nazionalità, o che a essere denunciati siano stati uomini delle forze dell’ordine?”

La denuncia delle donne sugli abusi in questura

Le due presunte vittime riportano dichiarazioni che se confermate sarebbero molto pesanti, nella denuncia hanno infatti scritto che “un poliziotto cercava di stringere le manette mentre ero ammanettata con le braccia dietro al busto. Io dicevo non stringere le manette e lui diceva più volte “stai zitta”.

Sempre lo stesso poliziotto “dopo aver ricevuto l’acqua contenuta in un secchio me la gettava addosso, quindi il poliziotto mi afferrava i capelli e mi trascinava fino al corridoio, interveniva un altro agente magro al quale dicevo “per favore aiutami non ho fatto niente, aiutami“.
Di tutta risposta il primo agente rispondeva: “Stai zitta qui comando io pertanto mi riportava nella stanza e mi tirava un pugno sul seno e mentre ero in ginocchio ammanettata mi sferrava un calcio in faccia ed io perdevo i sensi.