In Sudan, e più precisamente nella capitale di Khartum, sembra prevalere una “cauta calma”, grazie all’entrata in vigore della tregua. Da quel momento, infatti, non si sono registrate azioni di violenza o di violazione della stessa tregua da 72 ore, dopo l’accordo di ieri tra l’esercito nazionale e le Forze di supporto rapido. Le due parti, infatti, hanno iniziato a combattere lo scorso 15 aprile, per far prevalere la propria posizione sull’altra fazione. A riferirlo è il corrispondente locale dell’emittente tv ‘Al Jazeera‘.

Sudan, proseguono le operazioni di evacuazione

Prevale, quindi, una calma cauta a Khartum, che ieri ha permesso, tra le altre cose, l’evacuazione di tutti i cittadini presenti nello stato africano. Proprio nella serata di ieri sono giunti in salvo in Italia 83 nostri connazionali, messi in salvo grazie al lavoro delle forze speciali e alla collaborazione delle forze diplomatiche. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è voluto congratulare con il ministro della Difesa per un operazione che ha definito “efficiente e rapida”.

Anche Guido Crosetto, ossia il ministro della Difesa, si è voluto congratulare con le Forze armate, dichiarando “L’Italia è fiera di voi”, per il successo nell’evacuazione tempestiva di tutti gli italiani presenti in Sudan. L’ambasciatore dello stato africano Tommasi, una volta rientrato a Roma, ha detto: “Siamo un po’ stanchi, ma è andato tutto bene”.

Nel frattempo proseguo le ultime operazioni per riportare a casa tutti i cittadini europei, con Borrell che ha sottolineato come nel fine settimana appena trascorso siano stati aiutati 1.200 cittadini europei e ne restino ancora 400 nel Paese. Anche il Giappone è a lavoro per riportare a casa i suoi connazionali, mentre gli Usa sono al lavoro per istituire un comitato che negozi un cessate il fuoco permanente.