La Mafia è stata indebolita grazie all’arresto di Matteo Messina Denaro? Soltanto il 12% degli italiani ritiene affermativa la risposta.
Il dato emerge dalla terza ricerca di Libera, curata da Demos, sulla percezione dei cittadini in merito alla corruzione e alle mafie.
Mafia indebolita dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro? La maggior parte non è d’accordo
Il dato sconvolgente, ma purtroppo più attuale che mai, è che, otto cittadini su dieci, pensano che «La Mafia in Italia è forte come prima». Cresce così, la componente di quanti si dicono a favore del cosiddetto «carcere duro», cosa che invece ha fatto discutere in molti, specie negli ultimi sei mesi. Nel 2020, la percentuale corrispondeva al 66%, mentre oggi, il numero dei favorevoli, sale all’81%.
Naturalmente, la controversa vicenda di Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis, non ha fatto altro che alimentare la questione mediatica, tra l’opinione pubblica divisa a metà, tra chi ritiene che debba scontare una pena dura, e chi invece, pensa che la pena inflittagli, sia sbagliata.
Dopo sei mesi di sciopero della fame, che corrispondono a 181 giorni di digiuno, Alfredo Cospito ha annunciato recentemente l’interruzione. La sua protesta era iniziata per andare contro il 41 bis il 20 ottobre 2022. All’indomani del verdetto della Corte Costituzionale che ha aperto la strada a una riduzione di pena per l’attentato del 2006 alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, il detenuto di Pescara ha allentato la presa.
Le mafie raccontate da Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale di Libera
Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale di Libera, ha affermato: «Credo sia ormai inadeguata la parola ‘infiltrazione’ per descrivere il modo in cui le mafie inquinano il tessuto sociale ed economico, perché si tratta piuttosto di una coesistenza con tratti di connivenza. Si è prodotta un’osmosi tra i metodi delle mafie divenute ‘imprese‘ e i meccanismi di un sistema economico che protegge i monopoli impoverendo il bene comune. Da realtà ‘infiltrate’, operanti sotto mentite spoglie, le mafie sono diventate parti attive dell’economia di mercato. E tutto ciò, nell’indifferenza di tanti, troppi, ancorati a criteri obsoleti di lettura del fenomeno mafioso, criteri che ne alterno la percezione. Arretratezza culturale che può aprire le porte alla trasformazione del crimine organizzato in ‘crimine normalizzato’.».
Ciotti ha poi aggiunto riguardo gli ultimi quattro anni: «La pandemia ha messo impietosamente in evidenza che nel nostro Paese, ma non solo nel nostro, i diritti sociali sono diventati in troppi casi privilegi dipendenti da dinamiche di mercato: se sei ricco hai diritto a lavoro, casa, istruzione, assistenza sanitaria, altrimenti arrangiati, sono fatti tuoi. Questa logica selettiva, esclusiva, è la morte della democrazia delineata nella nostra Costruzione. A fronte delle ingiustizie sociali, ovvero ai furti di bene comune, occorre un impegno comune, e questa ridotta conoscenza del Piano, che quel bene collettivo dovrebbe alimentare, è un segnale preoccupante».
Chi è Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, è un’associazione di promozione sociale presieduta da Don Luigi Ciotti, fondata nel 1995, su ispirazione di Luciano Violante e Saverio Antiochia, vola a sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata, e di creare una comunità alternativa alle mafie stesse.
Le due parole chiave dell’associazione Libera sono Mafia e impegno.
Il motto di Don Luigi Ciotti è «La memoria deve diventare impegno, non parole di circostanza.».
Libera coordina più di 1600 realtà nazionali e internazionali. Tra gli scopi dell’associazione: promuovere e praticare i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica e la giustizia sociale, la pace, la solidarietà, l’ambiente; valorizzare la memoria delle vittime di mafie e di ogni altra violenza, e chi si è impegnato per batterle; contrastare il dominio mafioso del territorio. Un impegno concreto di Libera, è quello di mettere su progetti e iniziative riguardanti i beni confiscati alle mafie.