Non sembrano esserci più troppi dubbi: Joe Biden sarà il candidato, del partito democratico, alle elezioni presidenziali del 2024. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha deciso di correre per un secondo mandato nonostante qualche dubbio intorno a lui. In primis quelli legati all’età: Biden è già il presidente più anziano nella storia del paese e se dovesse essere rieletto, e dovesse concludere il mandato, concluderebbe alla veneranda età di 85 anni. Il problema anagrafico è stato post ab inizio: già alla sua elezione si parlava del 2024 tant’è che molti avevano ipotizzato che dietro la scelta di Kamala Harris, attuale Vicepresidente, si celasse già una scelta relativa alla futura candidatura presidenziale. Come se la numero uno del Senato dovesse svolgere un ciclo di apprendimento, all’ombra di Joe, per poi diventare la Presidente. Ma qualcosa non è andata come doveva e Kamala Harris non gode della fiducia di una buona parte del partito. Ha dunque ripreso corpo l’ipotesi Biden anche perché il Presidente, e lo ha dimostrato con tanto di visite mediche documentate, gode di ottima salute. Nonostante l’età e nonostante qualche gaffe di cui si è reso, ed i social ne sono testimoni, artefice. Ebbene, non ci sono più dubbi: Joe Biden sarà il candidato democratico alle prossime elezioni.

Biden candidato, domani l’annuncio

L’annuncio della ricandidatura dovrebbe arrivare oggi. Lo riferiscono, ormai da settimane, fonti americane. Ieri mattina Biden si è lasciato andare ad un piccolo spoiler: “Molto presto saprete dei miei piani sulle elezioni”. Di fatto, è cominciato il conto alla rovescia. Anche perché quel “molto presto” è oggi, giorno ormai designato per l’annuncio ufficiale della candidatura per il secondo mandato. Un giorno simbolico visto che il 25 aprile segnerà i quattro anni dal giorno in cui Biden annunciò la sua discesa in campo, alle primarie democratiche, per le elezioni del 2020. Nonostante l’esperimento Harris, Biden ha sempre immaginato distribuito su 8 anni il suo impegno alla guida della presidenza. Ma ha sentito chiaramente, su di sé, lo scetticismo di una parte del partito. Motivo per cui non ha mai accelerato sull’annuncio ed ha atteso finché non si creassero, da sole, le condizioni per renderlo inevitabilmente l’unico candidato possibile. Rispetto a quattro anni fa sarà una candidatura diversa: nel 2019 lo voleva il gruppo dirigente del partito, convinto che fosse il candidato migliore per battere Donald Trump, adesso meno. Ma è in buona compagnia: lo stesso tycoon, pur popolare tra i conservatori, non convince gli elettori. Secondo un sondaggio di Nbc News, pubblicato la scorsa settimana, il 70 per cento degli americani non vorrebbe né Trump né Biden, considerati troppo vecchi.

L’avversario

A proposito di Trump. Il Tycoon sembra vivere una situazione piuttosto simile a quella di Biden. Anche lui rischia di diventare il candidato repubblicano – dovrà ovviamente passare per le primarie di partito – poiché, semplicemente, manca un’alternativa. Nikki Haley, già scesa in campo, e Ron DeSantis – candidato invocato ma non ancora ufficializzato – non sembrano in grado di poter scardinare il partito ed erodere pezzi di consenso di cui diffusamente gode Donald Trump. Anche lui, come Biden, popolare più dentro che fuori al partito. In ogni caso la strada pare spianata per un remake del 2020: sarà, a meno di clamorosi ed insospettabili colpi di scena, di nuovo Joe Biden vs Donald Trump.