Roma avrà, o meglio ha già, il suo termovalorizzatore. Poco male se si trova a oltre 1.500 chilometri di distanza e sia quello di Amsterdam.

Roma e il “suo” termovalorizzatore di Amsterdam

L’accordo stipulato da Ama, la municipalizzata che all’ombra del Colosseo si occupa (o dovrebbe occuparsi) dei rifiuti, prevede che ben 900 tonnellate a settimana di scarti prodotti dalla Capitale sarà smaltita nel termovalorizzatore olandese. Un viaggio su rotaie che porterà la spazzatura romana a viaggiare fra Italia, Svizzera, Francia, Lussemburgo e Belgio, prima di fermarsi nei Paesi Bassi. Un accordo che dovrebbe costare 200 euro alla tonnellata alle già martoriate casse del Campidoglio, per un totale di 180mila euro a settimana. Un salasso che riporta sul tavolo del sindaco Roberto Gualtieri, ma anche del dibattito politico nazionale il tema dello smaltimento dei rifiuti a Roma.

Il PD contro il termovalorizzatore di Roma

Gualtieri, sindaco del PD eletto lo scorso anno, aveva lanciato lui stesso l’idea di una struttura del genere, per smaltire i rifiuti e al contempo produrre energia. Tema su cui, a sorpresa, si smarca la nuova segretaria Dem, Elly Schlein, che parla di una decisione “ereditata. Eppure il controcanto è quello del Presidente del Partito Democratico, Stefano Bonaccini, che ribadisce come sia una struttura che “va realizzata”. Fermamente avverso all’opera, insieme all’alleanza Verdi-Sinistra italiana, il Movimento 5 stelle che però ha visto gettata nel cestino la mozione parlamentare contro l’infrastruttura.

Al fianco di Gualtieri, il governatore del Lazio Rocca

Al fianco del Primo cittadino, invece c’è il governatore della Regione Francesco Rocca, eletto pochi mesi fa con il centrodestra, insieme al Terzo Polo. Inoltre c’è già un cronoprogramma per la Capitale, che vorrebbe far iniziare i lavori per la costruzione del termovalorizzatore nel luglio di quest’anno e vederlo operativo nel 2026, comunque un anno dopo rispetto a quanto inizialmente preventivato. 700 milioni di euro il costo stimato dell’intero impianto, per 600mila tonnellate di rifiuti trattati ogni anno.

Il caso Copenaghen: ecco l’Amager Bakke

Aldilà delle polemiche, il sogno è per la Città Eterna, quello di ispirarsi a chi da un termovalorizzatore ha ottenuto un vero e proprio business. Come Copenaghen che in pieno centro, a poche centinaia di metri dalla Sirenetta che della città danese ne è il simbolo, ha deciso di costruire un termovalorizzatore che ne è diventato simbolo e centro di divertimenti. Si chiama Amager Bakke e, oltre a occuparsi dei rifiuti della città, è condito dalla parete da scalata più alta del mondo (con i suoi oltre 80 metri di altezza) e di impianti di risalita, piste da sci e da trekking. Sciare sopra una montagna di rifiuti non sembra poi essere tanto male.