Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina: in arresto in Russia un ex mercenario della Wagner, uno dei due che avevano confessato diverse esecuzioni in Ucraina, tra cui anche quelle di alcuni bambini. L’uomo, di nome Azamat Uldarov, è stato individuato nella regione di Saratov.
Ad aspettarlo c’erano quattro combattenti della Wagner, che lo hanno picchiato alla presenza di agenti e forze dell’ordine russe. Lo rivela Gulagu.net: proprio ai microfoni dell’organizzazione russa per i diritti umani i due ex mercenari avevano confessato i loro crimini. Una confessione che, evidentemente, non è andata giù al direttivo del sodalizio di mercenari.
Guerra in Ucraina, arresto di un mercenario della Wagner: la situazione del conflitto nel Donetsk
Nel frattempo, i russi hanno proseguito i loro bombardamenti nella regione di Donetsk, a est dell’Ucraina. Lo riporta l’ufficio del procuratore regionale, citato da Kyiv Independent. Colpito il villaggio di Shakhtarske, nel distretto di Volnovakha, a circa 75 chilometri da Donetsk, che è occupata dai russi. Ad avere la peggio due uomini, rispettivamente di 43 e 66 anni, uccisi nel cortile di una casa. Il loro vicino è rimasto ferito da alcune schegge.
Proprio l’oblast di Donetsk resta uno dei più martoriati di tutto il fronte, con Mosca che sta cercando di occupare l’intera regione. Ne sanno qualcosa i soldati operativi a Bakhmut, dove l’esercito ucraino sta conducendo operazioni di difesa e cercando di passare al contrattacco. Lo ha dichiarato il comandante delle forze di terra di Kiev. Secondo il generale Oleksandr Syrskyi, la situazione “è sotto controllo”.
I nostri combattenti non solo stanno conducendo azioni difensive a Bakhmut, ma anche contrattacchi attivi. Questo ci dà l’opportunità di trattenere l’offensiva russa per diversi mesi e di non allargare il fronte, distruggere le unità migliori del nemico e guadagnare tempo.
Il capo dell’intelligence ucraina: possibile riconquistare il Paese entro fine 2023. Kuleba all’Ue: “Nuove decisioni necessarie”
Riconquistare il territorio ucraino per intero entro fine 2023 è “del tutto” possibile. Ne è convinto il capo dell’intelligence ucraina Kyrylo Budanov, intervenuto all’agenzia di stampa RBK-Ukrajina. Budanov ha escluso la possibilità che la Russia risponda al fuoco con armi nucleari in un prossimo futuro.
Quanto all’eventualità di un’offensiva di primavera, Budanov ha affermato di ritenere che “sarà riconquistato un territorio sufficiente”. Il capo dei servizi segreti ucraini si avvale poi di una metafora calcistica: se da un lato la guerra si sta avvicinando alla fine della partita, “soltanto Dio può sapere se ci saranno tempi supplementari o se si andrà ai calci di rigore”.
In videocollegamento alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea, intanto, è intervenuto Dmytro Kuleba. Un intervento, quello del ministro degli Esteri di Kiev, considerato “molto duro” da un alto diplomatico presente.
Oggi al Consiglio Affari esteri ho ringraziato i partner dell’Ue per tutta l’assistenza alla difesa già fornita. Li ho anche esortati ad adottare al più presto nuove decisioni necessarie. Non ci sono scorciatoie per la pace a meno che l’esercito russo non venga sconfitto. Verrà il tempo dei guanti diplomatici bianchi ma prima dobbiamo fornire abbastanza munizioni per le mani stanche e unte dei nostri artiglieri.
Secondo l’alto diplomatico, Kuleba ha esternato “la sua frustrazione per i ritardi da parte dell’Ue nella fornitura di armi e munizioni”.