Era il 24 aprile del 1932 quando l’attaccante brasiliano Leonidas da Silva fece gol in rovesciata. Sarebbe stata quella la prima volta di una rete in acrobazia aerea ma a noi piace pensare a un’altra rovesciata, quella di Carlo Parola e immortalata da Corrado Banchi da Massa Marittima che non pensava, in quel 15 gennaio del 1950, che quel suo scatto fotografico avrebbe fatto parte della storia del calcio. E’ la rovesciata di Carlo Parola, centromediano della Juventus, nella partita dei bianconeri contro la Fiorentina allo stadio Campo di Marte, oggi Artemio Franchi.
Quella spazzata difensiva del 1950 è diventato un libro
E’ diventata un’immagine simbolo quel gesto atletico più famoso della storia del calcio. E’ diventato un bel libro, “Da Foto Fiorenza alle figurine Panini”, (Apice libri, 98 pagine, 12 euro), scritto Matteo Cecchi. “Quella spazzata difensiva – ha commentato l’agenzia Ansa – divenne celeberrima grazie al disegno che ne fece, quasi casualmente nel 1970, il giovane illustratore Wainer Vaccari – entrato a lavorare alla Panini di Modena come magazziniere -, e che da allora è stato stampato su tutte le bustine delle figurine del calciatori Panini con una diffusione planetaria”. Per stessa ammissione del fotografo quello scatto fu un mix di abilità e fortuna. Lo sviluppo del rullino fu effettuato da Foto Fiorenza, in via del Proconsolo a Firenze, e la stampa affissa nel tardo pomeriggio della domenica nella vetrina del negozio. A quel tempo non c’era la televisione a trasmettere a getto continuo gol e azioni della partite, ma le foto in bianco e nero a raccontarci le imprese calcistiche. Il calciatore protagonista di quella epica rovesciata era Carlo Parola che si dedicò al football dopo un breve periodo da ciclista. Esordì diciottenne in Serie A con la Juventus alla fine degli anni 1930, proveniente dal Dopolavoro Fiat e il giornalista Giovanni Arpino lo ribattezzò “Nuccio Gauloises” per l’abitudine di fumare un pacchetto di sigarette al giorno. Vinse una Coppa Italia e due scudetti. Nel 1954 fu ceduto alla Lazio, squadra con cui chiuse la carriera. Giocò dieci volte in nazionale. Una carriera niente male per Carlo Parola ricordato, però, soprattutto per quella mitica rovesciata che ha affascinato milioni di appassionati del “celomanca”.
Stefano Bisi