Rotazione dirigenti scolastici: il cambio scuola dopo nove anni impone alcune riflessioni e richieste. Ne abbiamo avanzate diverse con l’Associazione Nazionale Presidi, abbiamo intervistato sul tema il presidente Antonello Giannelli, ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “Il conteggio dei nove anni deve partire da adesso. Ogniqualvolta si introduce una nuova norma vale per il futuro, non ha valore retroattivo nel tempo – ha spiegato Giannelli – secondo il nostro punto di vista, le leggi dello Stato si rispettano. L’unico punto che poteva essere critico è quello legato al valore temporale, ma come spiegato poc’anzi credo saranno equilibrati nell’applicare la norma“.

Rotazione dirigenti scolastici, che significa?

La rotazione, come per tutte le dirigenze pubbliche, significa che il Direttore Generale, che gestisce gli incarichi dei dirigenti, è tenuto a spostare i dirigenti dall’ufficio che hanno occupato per un certo numero di anni. In questo caso nove. Qui, si pone il problema di trovare un sostituto: per alcuni dirigenti si tratta di cambiare corridoio, ma quando si parla di scuola, in molte realtà territoriali, vuol dire allontanarsi di molto. Spostarsi verso territori montuosi, ad esempio, soprattutto in quelli a bassa densità di popolazione può essere complicato. Su questo punto abbiamo chiesto particolare attenzione“.

Un’esigenza che incontra le necessità di tutti

Abbiamo chiesto che il conteggio degli anni non fosse retroattivo. Gli incarichi ai dirigenti necessitano di un visto di regolarità rilasciato dalla Corte dei Conti, organo della magistratura preposta al controllo degli atti della PA. Si è arrivati, dunque, ad una forma di equilibrata applicazione che consiste nel fatto che il conteggio partirà da adesso, ma sappiamo che dopo nove anni c’è esigenza di rotazione – ha sottolineato Antonello Giannelli – qualche collega non vede la novità con occhi di favore. C’è chi è arrivato in una scuola dove conosce bene l’ambiente, ma ci sono tanti colleghi che dovrebbero essere spostati su altre sedi perché non si trovano bene. L’esigenza di rotazione viene incontro alle esigenze di tutti“.

Sul caso di Palermo: “Non è detta l’ultima

I dirigenti scolastici, molto chiacchierati nell’ultimo periodo, per la vicenda di Palermo: che ne pensa dell’accaduto, abbiamo chiesto? “Bisogna vedere come va a finire, dare giudizi prima che l’abbia fatto la magistratura non è opportuno – si è congedato Giannelli – ricordiamoci anche che un caso isolato non può essere utilizzato per denigrare una categoria che gestisce situazioni difficili. Adesso cominciano ad esserci fondi del PNRR, sono somme importanti, ma mediamente le scuola soffre di una certa ristrettezza economica. Il fatto di gestire somme che non si erano mai viste va ridimensionato. Altrimenti si produce una narrazione che non hanno niente a che fare con la realtà. La categoria dei dirigenti è meritevole, basti pensare che durante la pandemia sono stati i migliori a destreggiarsi tra tante difficoltà. Non per questo dovremmo pregiudicarli“.