La situazione in Sudan è sempre più complicata, con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha rassicurato tutti sul rientro degli italiani dallo stato africano. Lo scontro armato nel Paese si è complicato negli ultimi giorni, richiedendo l’intervento delle forze speciali per evacuare i cittadini stranieri presenti, tra cui, ovviamente, anche quelli italiani.
Sudan, Tajani: “Collaborazione è stata fondamentale”
“Tutti gli italiani che volevano lasciare il Paese sono ora a Gibuti. Rientreranno a Roma con un volo dell’Aeronautica militare verso le 18-19 all’aeroporto di Ciampino. Stanno tutti bene. L’Italia ha aiutato anche cittadini di altri Paesi a lasciare il Sudan”. A dichiaralo è stato proprio il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al momento del suo arrivo al Consiglio Affari esteri a Lussemburgo.
Il ministro ha poi proseguito spiegando come sia rimasto in contatto con entrambi i leader delle fazioni che stanno combattendo, per garantire l’incolumità dei convogli italiani. L’obiettivo, ovviamente, era quello di mettere in salvo tutti gli italiani presenti, sia civili che militari, i quali sono stati prontamente trasportati a Gibuti da dove poi sono partiti alla volta dell’Italia.
“Io ho continuato a restare in contatto con i due leader delle fazioni che stanno combattendo. Hanno entrambi garantito l’incolumità dei convogli degli italiani e così è stato. Hanno rispettato l’impegno che avevano preso con me. Quindi li ho anche ringraziati perché hanno permesso al nostro convoglio di arrivare con tutti sani e salvi all’aeroporto e questo è un fatto molto positivo. Salvate le vite umane era la nostra priorità, anche tutti i nostri militari sono rientrati a Gibuti, quindi le cose sono andate per il verso giusto. E’ stata un’operazione difficile e complicata, rischiosa ma fortunatamente è andato tutto per il verso giusto, non possiamo che gioire perché gli italiani sono incolumi e sono salvi. Grazie a tutti coloro che sono stati protagonisti di questa difficile operazione di evacuazione”
Non sono mancati i ringraziamenti all’unità di crisi della Farnesina e a tutti i militari che hanno lavorato per far si che l’evacuazione avvenisse senza problemi. La priorità era legata ad un gruppo di diciannove sub, arrivati nel Paese per fare una crociera con attività subacquea. Il gruppo è stato fatto arrivare in Egitto, prima di fare rientro in Italia, grazie alla collaborazione tra le due ambasciate, ossia quella de Il Cairo di di Khartoum.
“Io voglio ringraziare l’unità di crisi della Farnesina, tutti i militari che hanno partecipato all’operazione evacuazione. Naturalmente anche la nostra intelligence. Grazie a una cooperazione tra tutte queste branche dello Stato è stato possibile salvare tutti i nostri cittadini. Diciannove erano già riusciti ad arrivare in Egitto l’altro ieri, grazie anche all’azione della nostra ambasciata a Khartoum e dell’ambasciata al Cairo. Erano persone che facevano parte di un gruppo di sub che avevano organizzato una crociera per fare attività subacquea. Siamo riusciti a farli arrivare in Egitto. Tutti coloro che volevano partire sono stati trasferiti a Gibuti. Sono rimasti alcuni volontari di Emergency e credo qualche missionario che non ha voluto lasciare il Paese. E’ una loro libera scelta.”