Il 25 aprile torna a dividere la politica italiana e da più parti viene citato il discorso tenuto dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Onna, all’indomani del terremoto de L’Aquila, come messaggio di pacificazione, ecco che cosa disse in quell’occasione.

25 aprile, che cosa disse Berlusconi a Onna nel 2009? Il suo discorso sulla Liberazione per “costruire un sentimento nazionale unitario”

Il 25 aprile è attraversato, quest’anno, da divisioni e spaccature nella politica italiana come non se ne vedevano da tempo. Le parole di Ignazio La Russa, presidente del Senato, hanno scatenato polemiche e divisioni. Una festa che dovrebbe essere nazionale e ‘di tutti’, torna, quindi, in questo 2023, a marcare divisioni e spaccature, in un tessuto sociale e culturale che non è mai riuscito a giungere a una pacificazione, a causa della difficoltà storica ad attribuire torti e ragioni alle parti in causa.

Da più parti, soprattutto da Forza Italia e dalle reti Mediaset, il discorso tenuto da Silvio Berlusconi, in veste di premier, il 25 aprile del 2009, a Onna, cittadina in provincia de L’Aquila, duramente colpita dal sisma che il 6 aprile di quell’anno fece tremare l’Abruzzo e il suo capoluogo, viene citato come messaggio di ispirazione per una politica che superi, finalmente, le divisioni e le polemiche intorno alla Festa della Liberazione.
In quell’occasione, con il fazzoletto dell’Anpi al collo, il Cavaliere ricordò, anzitutto, la strage del giugno 1944 che portò all’uccisione di 17 cittadini di Onna da parte dei nazisti. “Un onore e un impegno”, disse Berlusconi, quello del ricordo degli “orrori dei totalitarismi e della soppressione della libertà”. Al quale bisogna aggiungere “la nostra ammirazione, la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza” ai “patrioti” che combatterono per la rinascita dell’Italia.

In un passaggio in particolare, l’allora presidente del Consiglio sottolineava la necessità di ricordare “tutti i caduti, anche quelli che hanno combattuto dalla parte sbagliata”, senza però che questo significhi “neutralità o indifferenza”. Un esercizio di onestà che chiama in causa anche quelle che Berlusconi definì “le pagine oscure della guerra civile”, in cui “chi combatteva dalla parte giusta ha commesso degli errori, si è assunto delle colpe”.

Berlusconi concludeva il suo intervento evidenziando come, nonostante le divisioni, quegli italiani “seppero accantonare le differenze, anche le più profonde, per combattere insieme”. Un messaggio di pacificazione che terminava con un “viva il 25 aprile, la festa di tutti gli italiani!”, a sancire il tentativo di rendere la festa, finalmente, una celebrazione unitaria.

Il discorso di Silvio Berlusconi a Onna il 25 aprile 2009.

Forza Italia e Mediaset rilanciano il discorso di Onna del 2009

Nel clima attuale, viene richiamato da più parti il discorso tenuto da Berlusconi in quei territori martoriati dalla tragedia.

Richiami alle sue parole vengono soprattutto dalle reti Mediaset, che lo hanno riproposto nei giorni scorsi, e da Forza Italia, con il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani che ha voluto sottolineare il “punto di svolta” rappresentato da quell’intervento sul dibattito riguardante fascismo e Liberazione.
Alle sue parole ha fatto eco il post su Facebook di Maurizio Gasparri. Anche per il vicepresidente del Senato, quelle parole, pronunciate in un momento così terribile per la nazione, rappresentarono “una sintesi importante” per celebrare la ricorrenza “all’insegna dell’unità nazionale e non delle polemiche e delle contrapposizioni”.