Anche a causa della guerra in Ucraina, la spesa militare globale nel 2022 ha sfiorato cifre da record. Lo conferma un rapporto dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma. Durante lo scorso anno, la spesa militare globale ha raggiunto quota 2,24 trilioni di dollari. Numeri che rappresentano un aumento del 3,7% in termini reali rispetto all’anno precedente.

Stati Uniti, Cina e Russia in cima alla lista dei Paesi con la spesa più alta: da soli hanno rappresentato il 56% del volume globale. Un dato che non fa che confermare la costante crescita delle spese militari globali, in vertiginosa ascesa negli ultimi otto anni. Tra i continenti più rappresentati c’è anche l’Europa: il conflitto tra Russia e Ucraina ha fatto sì che tale parametro aumentasse addirittura del 13%.

Guerra in Ucraina, sistema Patriot statunitense a disposizione di Kiev: rientra nella spesa militare

Il portavoce dell’aeronautica militare ucraina lo conferma: il nuovo sistema missilistico Patriot è a disposizione. In diretta tv, Yuriy Ignat ha mostrato la nuova arma proveniente dagli Usa, pronta al servizio sul campo.

Una delle divisioni è già subentrata da pochi giorni e sta funzionando, le altre che ci erano state promesse sono già in cammino verso le loro postazioni. Speriamo che presto ci siano dei risultati contro gli aerei russi in particolare.

Intanto, Volodymyr Zelensky ha ribadito ancora una volta che l’Ucraina “non può rinunciare a tenere Bakhmut”. In un’intervista ad al-Arabiya, il presidente ucraino è tornato sulla situazione in uno degli epicentri del conflitto.

È impossibile per noi rinunciare a Bakhmut perché questo aiuterebbe ad espandere il fronte e darebbe alle forze russe e alla Wagner la possibilità di impadronirsi di altre nostre terre.

Se la Russia dovesse conquistare Bakhmut avrebbe così un trampolino di lancio per avanzare sulle città più grandi nella regione di Donetsk, Kramatorsk e Sloviansk.

Bombe sulla regione di Sumy. Rissa tra esercito russo e gruppo Wagner

Ancora bombe nella regione di Sumy: stavolta le forze armate russe hanno attaccato le comunità di Khotin e Bilopillia. Lo rivela l’amministrazione militare regionale di Sumy, citata da Ukrinform. Le fonti parlano di undici colpi di mortaio e di nessuna vittima registrata. Soltanto ieri, domenica 23 aprile, i russi hanno colpito cinque comunità territoriali della regione di Sumy, sferrando un totale di 64 attacchi.

Esplosioni sono state udite anche a Zaporizhzhia e a Nikopol durante la notte. Nel secondo caso, i russi hanno colpito la città con artiglieria pesante. In un altro punto chiave del conflitto, il porto di Sebastopoli, in Crimea, i soldati di Mosca hanno respinto un attacco di droni ucraini. Lo ha rivelato Mikhail Razvozhaev, governatore filo russo della città insediata da Mosca. Anche in questo caso nessuno è rimasto ferito. Un drone di superficie è stato distrutto, mentre il secondo “è esploso da solo”.

Nella regione di Luhansk, intanto, sarebbe scoppiata una rissa tra i soldati dell’esercito russo e i miliziani del gruppo Wagner. Tensioni che si sarebbero presto trasformate in una sparatoria. Secondo lo Stato maggiore dell’esercito ucraino, citato da Kyiv Indipendent, ci sono state vittime in entrambe le fazioni.

Stanno cercando di scaricare l’una sull’altra la responsabilità dei propri errori di calcolo tattici e delle proprie perdite.