Assegno unico 2023, ecco quali sono gli importi assegnati in base alla presentazione della domanda di Documento sostitutivo unico (Dsu) e all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Per i nuovi importi della misura, aumentati dall’indicizzazione al tasso di inflazione del 2022 dell’8,1 per cento e maggiorati dalle nuove regole stabilite dalla legge di Bilancio 2023 per i figli piccoli e le famiglie numerose, è necessario far fede alla data di presentazione del documento che comprende i redditi del nucleo e permette di stabilire l’indice Isee. Ecco, pertanto, cosa avviene agli importi dell’assegno unico 2023, quando spettano gli arretrati e da quale decorrenza, e cosa avviene per i nuovi nati.
Assegno unico domanda Documento sostitutivo unico 2023 e Isee: quando si presenta?
Una prima situazione relativa all’assegno unico 2023 è quella delle famiglie che hanno presentato il Documento sostitutivo unico (Dsu) entro lo scorso 28 febbraio. L’Inps ha erogato l’indennità a gennaio e febbraio scorsi sulla base dell’Isee 2022 con gli importi 2023. A partire da marzo l’assegno unico viene erogato sulla base dell’Isee 2023 e con gli importi del 2023.
Assegno unico domanda Dsu presentata da marzo a giugno 2023: spettano aumenti e arretrati?
Per le famiglie che, invece, non hanno rispettato la data di scadenza del 28 febbraio scorso per presentare la Dsu, la questione è più articolata. Infatti, i nuclei possono presentare il documento entro il 30 giugno 2023 ma gli importi spettanti corrispondono:
- al minimo della misura (pari a 54 euro) nel frattempo che si presenti il Documento sostitutivo unico;
- solo dal mese successivo a quello della presentazione della Dsu, l’assegno unico viene erogato su Isee 2023 e con gli importi aggiornati al 2023;
- gli arretrati spettano, in questo caso, a decorrere dal mese di marzo 2023.
Assegno unico 2023, cosa succede se non si presenta Dsu e Isee entro il 30 giugno?
Cosa succede se la famiglia presenta domanda di Dsu per l’Isee 2023 dopo la data del 30 giugno prossimo? In questo caso, l’Inps paga l’assegno unico all’importo minimo stabilito per il 2023 (pari a 54 euro) fino al mese in cui la famiglia presenti domanda di Isee 2023. I nuovi importi aumentati per l’inflazione 2022 e le maggiorazioni della legge di Bilancio 2023 spettano solo a partire dal mese successivo a quello di presentazione del documento. Diversamente dal caso precedente, la famiglia non ha diritto agli arretrati.
Famiglie con prima domanda di indennità per i nuovi figli nati
L’incrocio tra assegno unico per i figli, Documento sostitutivo unico (Dsu) e Isee 2023 si allarga anche al caso in cui una famiglia faccia domanda dell’indennità per i nuovi nati durante quest’anno. In questa situazione, è necessario suddividere vari casi. Se la famiglia presenta la domanda di assegno unico entro 120 giorni dalla nascita, ha diritto a 6 mesi di arretrati. L’Inps calcola gli arretrati per i 4 dopo la nascita e per il 7° e l’8° mese di gravidanza.
Domanda di Auu presentata dalla famiglia dopo 4 mesi per i nuovi nati
Rientrano in altri due casi le famiglie con nuovi nati che presentino domanda di Auu dopo i quattro mesi dalla nascita. Per i nuclei che provvedano entro il 30 giugno 2023:
- non spettano i sei mesi di arretrati come nel caso precedente;
- spettano, invece, gli arretrati da marzo a giugno di quest’anno.
Se la famiglia presenta la domanda di assegno unico dopo i quattro mesi dalla nascita e dopo la fine di giugno prossimo, perde sia i 6 mesi di arretrati, sia gli arretrati calcolati da marzo a giugno 2023.