Un colpo studiato nei minimi dettagli, una violenza inspiegabile e inaudita. È quanto è successo durante la notte di sabato in Campania. Una rapina a Caserta che ha scioccato tutta la città. Tre le vittime, in due appartamenti attigui, tra cui l’avvocato penalista Vittorio Giaquinto che ha raccontato quanto successo.
Rapina a Caserta in stile ‘Arancia meccanica’
Un incubo vero e proprio. Una rapina studiata nei minimi dettagli che ha scosso le vittime in primis e tutto il resto della città. Il racconto ricorda un film, purtroppo però in questo caso non c’è ci sono registi, telecamere e attori. Stavolta è tutto vero. Sembra di essere sul set di ‘Arancia meccanica’, pellicola celebre ma cruda degli anni ’70. La cattiveria, la rabbia, la violenza più o meno sono le stesse del film di Kubrick.
L’irruzione in via Tanucci, nel cuore di Caserta a pochi metri dalla Reggia è avvenuta nel corso della notte tra venerdì e sabato. I banditi, con il volto coperto, si sono introdotti nell’abitazione di una coppia di anziani entrando da una finestra aperta che dava sul terrazzo. Una prima rapina, durata qualche minuto, che però non ha soddisfatto i ladri. Dopo aver rubato ciò che hanno trovato e malmenato i due signori, non contenti del bottino hanno deciso di attuare la trappola per entrare anche in casa del vicino costringendo la donna a farlo uscire sul pianerottolo.
“Mio marito non sta bene, avvocato mi aiuti”. Da quel momento in poi l’incubo vero per il professionista.
Il racconto della vittima
Un’ora e mezza circa in balia di almeno tre banditi con il viso nascosto. A raccontare, seppur ancora sotto choc, quanto avvenuto è la vittima, l’avvocato Vittorio Giaquinto. Penalista esperto, conosciuto e rispettato in città, è stato sequestrato, tenuto in ostaggio e malmenato in più occasioni. “Quando sono uscito sul pianerottolo – racconta il professionista – mi hanno colpito con violenza e sono entrati in casa, non ho opposto resistenza, eppure mi hanno massacrato”.
Tanta infatti è stata la rabbia che i rapinatori hanno sfogato sull’uomo. “Mi hanno colpito al volto” probabilmente con un oggetto di ferro, forse un tirapugni, che ha spaccato lo zigomo all’avvocato. Ma non si sono fermati lì. “Più gli davo soldi e più ne volevano e mi picchiavano. Una violenza cieca, inspiegabile” ha detto Giaquinto.
L’obiettivo dei ladri era quello di ottenere la chiave della cassaforte, che l’avvocato racconta di aver consegnato senza opporsi. “Mi hanno poi chiuso nel bagno e legato stretto i polsi con delle fascette. Sono riuscito a tagliarle dopo tempo e tanta fatica con delle forbici che erano nel bagno. Così mi sono liberato e ho chiamato la Polizia”.
Le indagini e i messaggi di vicinanza
Un bottino ingente quello portato a casa dalla banda. Dopo aver aperto la cassaforte infatti hanno portato via dall’abitazione contanti, preziosi, collezioni di orologi d’epoca e alcuni gemelli d’oro. Una notte interminabile di paura, che apre la discussione al tema della sicurezza in tutta la Regione.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Caserta, arrivati sul posto, hanno eseguito il sopralluogo e avviato le indagini. Nell’abitazione anche gli esperti della Polizia Scientifica che hanno raccolto tutti gli elementi possibili. Fonti investigative parlano di tracce importanti rinvenute sul luogo della violenta rapina anche se, al momento, non è dato sapere nulla di più riguardo alle indagini che sono in corso. Le forze dell’ordine stanno anche visionando le prime immagini registrate da una telecamera di sicurezza e potrebbero richiedere anche quelle delle telecamere presenti in vie limitrofe.
Sconvolto il presidente della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere, Francesco Petrillo, che a nome di tutto il direttivo ha voluto esprimere la sua vicinanza all’avvocato Giaquinto, vittima di questa drammatica violenza. Auguri di pronta guarigione al professionista sono arrivati anche da parte della presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Angela Del Vecchio, a nome di tutto l’ordine forense che condanna il gravissimo episodio.