E’ trascorso un anno dallo spavento per Stefano Tacconi quando è stato colpito da una emorragia cerebrale per la rottura di un aneurisma che lo ha obbligato ad un lungo percorso riabilitativo fino alle dimissioni dall’ospedale di Alessandria il mese scorso. E’ il figlio Andrea a ricordare le difficoltà vissute in questi trecentosessantacinque giorni con un post su Instagram abbracciato al padre: “È passato esattamente un anno da quel giorno, è stato un anno di grande paura e di grande speranza. Cadere per rialzarsi, cadere per poi rialzarsi ancora. La strada sarà ancora lunga ma noi continuiamo con una grande consapevolezza. L’unione fa la forza, la famiglia fa la forza e alla fine non c’è verso, I CAMPIONI VINCONO SEMPRE“.

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Come sta Stefano Tacconi?

Era il 23 aprile 2022 quando Stefano Tacconi è stato ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Alessandria a seguito di una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma. Un calvario lungo 11 mesi con degli step confortanti documentati sempre dal figlio Andrea sui social. A giugno era stato operato per svincolarlo dal drenaggio esterno ventricolare cerebrale posizionato in precedenza per l’emorragia. Si è trattato di un intervento che ha permesso di poter cominciare il percorso riabilitativo. A Natale il figlio Andrea ha pubblicato sui social un video in cui si vede il padre compiere alcuni passi. Nel filmato è ripreso di spalle mentre, sorretto e appoggiato a un deambulatore, percorre un tratto di corridoio.

Fino al 22 marzo quando è finalmente stato dimesso dall’Ospedale di Alessandria per terminare l’ultima fase della riabilitazione in una struttura più vicina a casa. “Siamo venuti qui da un’altra regione e ora il Centro Borsalino ci è entratro nel cuore e nell’anima. Grazie a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera, a quello del Borsalino e specialmente alla fisioterapista Laura che ci ha seguiti dal primo all’ultimo giorno. Ora, in pieno accordo con i professionisti del presidio proseguiremo il percorso riabilitativo in una struttura più vicina a casa, ma non dimenticheremo mai Alessandria e le splendide persone che ci hanno accompagnato in questo anno” è stato il commento della famiglia.

A spiegare i miglioramenti di Stefano Tacconi ci ha pensato il direttore Neuroriabilitazione del Centro Borsalino di Alessandria, Luca Perrero. “Il percorso è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio, cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team. Sicuramente, tenacia, impegno, umore, notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero che, in questi mesi, ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando le palestre e i laboratori della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico“.

Dopo essere stato operato dall’equipe di Andrea Barbanera, con il supporto del neuroradiologo Ivan Gallesio, è stato ricoverato a lungo al Civile prima in Rianimazione e poi nel reparto di degenza per entrare, quindi, al Borsalino. All’arrivo nella struttura respirava tramite tracheostomia e con il supporto ventilatorio, oltre a essere nutrito e idratato in maniera enterale. Ora mangia di tutto in modo autonomo, fanno sapere i sanitari.

Durante il recupero – prosegue Perrero – Tacconi ha riacquistato anche ironia e autoironia; raccontava aneddoti legati alla carriera; leggeva quotidiani sportivi; ha guardato i Mondiali di calcio alla televisione, con commenti e battute insieme all’equipe e agli altri degenti. Lo sforzo della famiglia è stato fondamentale, ci hanno aiutati a capire chi era Stefano e come andava preso in carico per un corretto trattamento personalizzato. In particolare, la moglie Laura e il figlio Andrea sono entrati indirettamente a far parte del team“.