Registrazione contratto di affitto online: la normativa vigente in materia prevede che i contratti di locazione e di affitto dei beni immobili debbano essere necessariamente registrati dall’inquilino o dal proprietario dell’immobile concesso in locazione, indipendentemente dall’importo del canone mensile da versare che è stato stabilito dalle parti.
L’obbligo di registrazione riguarda tutti i contratti di affitto, compresi quelli che hanno ad oggetto fondi rustici e quelli che vengono stipulati dai soggetti passivi IVA, ad eccezione di quelli che vengono stipulati per un periodo di tempo complessivo inferiore a 30 giugno durante l’intero arco dell’anno.
La registrazione dei contratti di affitto dovrà essere effettuata dal proprietario dell’immobile entro 30 giorni dalla data di stipula dello stesso tra le parti, oppure dalla sua decorrenza se anteriore.
Registrazione contratto di affitto online: come fare?
I contratti di affitto possono essere registrati attraverso una delle seguenti modalità:
- mediante l’utilizzo dei servizio online che vengono messi a disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- chiedendo la registrazione in ufficio presso una qualsiasi sede dell’Agenzia delle Entrate;
- incaricando un intermediario abilitato o un delegato.
La registrazione del contratto di affitto online è facoltativa per la generalità dei contribuenti, ad eccezione degli agenti immobiliari e di coloro che possiedono almeno 10 immobili, i quali sono obbligati ad effettuare la registrazione telematica.
Nello specifico, la registrazione online del contratto di locazione deve essere effettuata, previa autenticazione all’interno dell’apposito servizio telematico presente sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, mediante le proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Dopo aver effettuato l’accesso sull’apposito portale, i soggetti interessati dovranno completare la registrazione online attraverso la compilazione del modello RLI web, seguendo le istruzioni che vengono fornite dall’Agenzia delle Entrate all’interno del proprio sito web.
In alternativa alla registrazione del contratto di affitto online, il proprietario dell’immobile può recarsi fisicamente presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate e compilare il modello RLI.
Tale opzione è possibile anche per coloro che sono obbligati alla presentazione telematica della richiesta di registrazione, purché ne facciano opportunamente domanda presso un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Per la registrazione in ufficio i soggetti interessati dovranno avere con sé i seguenti documenti:
- due originali oppure un originale e una copia del contratto;
- il modello RLI compilato;
- il “modello RR”, contenente l’elenco dei contratti da registrare, qualora ce ne sia più di uno;
- i contrassegni telematici per il pagamento dell’imposta di bollo;
- la ricevuta di pagamento dell’imposta di registro effettuata con Modello F24 Elementi identificativi.
Infine, l’ultima modalità di registrazione di un contratto di affitto è quella mediante l’ausilio di:
- un intermediario abilitato, ovvero:
- professionisti;
- associazioni di categoria;
- Caf (Centri di assistenza fiscale);
- ecc…;
- un soggetto delegato, che abbia adeguate capacità tecniche, economiche, finanziarie e organizzative.
Quanto si paga?
Per quanto riguarda la registrazione di un contrato di affitto online, sia il proprietario dell’immobile che l’affittuario sono obbligati in solido al versamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo, salvo i casi di esenzione previsti dalla legge in caso di applicazione del regime della cedolare secca.
Se dovuta, l’imposta di registro deve essere versata per un importo variabile in base alla tipologia di immobile che viene concesso in locazione. In particolare, l’imposta di registro è pari a:
- il 2% del canone annuo moltiplicato per il numero degli anni di affitto, per quanto riguarda i fabbricati a uso abitativo;
- l’1% del canone annuo, se la locazione è effettuata da soggetti passivi IVA, o il 2% del canone annuo, nella generalità dei casi, per quanto riguarda i fabbricati strumentali per natura;
- lo 0,50% del canone annuo moltiplicato per il numero degli anni di affitto, per quanto riguarda i fondi rustici;
- Altri immobili
- il 2% del canone annuo moltiplicato per il numero degli anni di affitto, per quanto riguarda gli altri immobili.
L’imposta di bollo, invece, è pari a 16 euro ogni 4 facciate del contratto che vengono usate per la registrazione.