Arrivano nuove conferme importanti sul fronte dei vaccini contro il cancro dopo le recenti dichiarazioni del direttore di Moderna, Paul Burton. La casa farmaceutica divenuta “celebre” purtroppo nel corso dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, è al lavoro per studiare la formula migliore per completare un prodotto che sarebbe decisamente rivoluzionario in ambito medico.
A spiegare gli elementi chiave intorno cui si sta conducendo lo studio è proprio Paul Burton che ha così parlato:
La terapia che utilizziamo contro il cancro è estremamente personalizzata e molto complessa. Preleviamo delle cellule tumorali dal paziente, le sequenziamo per identificare tutte le nuove proteine. Così riusciamo a produrre un RNA messaggero contro un massimo di 34 proteine diverse. Mettiamo tutto insieme in una iniezione con la quale immunizzare il paziente, somministrandola ogni tre settimane per nove mesi circa.
Da qui, si passa alla scoperta della reazione del nostro organismo che il direttore di Moderna ha spiegato come segue:
Il nostro organismo a questo punto vede queste nuove proteine e crea una risposta immunitaria contro di loro e quindi contro il cancro. Tutto questo fa in modo che il sistema immunitario del paziente si concentri fortemente sul cancro e, in combinazione con l’immunoterapia si ottiene un’importante ed evidente risposta clinica che cerca di uccidere tutte le cellule tumorali rimanenti nell’organismo.
Vaccini contro il cancro: i risultati ad oggi secondo Moderna
Uno studio promettente e che trova il sostegno di tutta la comunità scientifica ma che naturalmente rischia di creare false aspettative, soprattutto per coloro che soffrono questa condizione. Per questo motivo, Paul Burton ha voluto spiegare i risultati mostrati dagli studi finora e al tempo stesso chiarire i dettagli in merito alle tempistiche di rilascio del primo vaccino:
I dati che riguardano il cancro della pelle, mostrano che la terapia personalizzata è in grado di ridurre il rischio di morte per melanoma o il progredire della malattia del 44%. È una vera e propria trasformazione nel trattamento di questo tipo di patologie che si aggiunge ai medicinali già approvati.
Quanto invece agli sforzi condotti per mettere in commercio le prime versioni, il direttore medico di Moderna ha affermato:
Stiamo attualmente parlando con gli enti regolatori in tutto il mondo, e stiamo preparando ulteriori studi in questo campo insieme al nostro partner Merck. Vogliamo cercare di rendere il vaccino disponibile ai pazienti di tutto il mondo, in Italia e in Europa nel più breve tempo possibile, ma anche in condizioni di sicurezza, probabilmente entro la fine di questo decennio.
Vaccini, le differenze contro cancro e Covid-19
Infine, per chiarire le modalità con cui si stanno conducendo gli studi e in virtù dell’esperienza pregressa durante l’emergenza pandemica, Paul Burton ha elencato le principali analogie e differenze tra i vaccini.
Ecco la sua spiegazione:
Il nostro vaccino contro il Covid 19 usa l’RNA messaggero racchiuso in un rivestimento lipidico. Anche in questo caso la tecnologia è la stessa. Credo che questo sia molto rassicurante: abbiamo somministrato il vaccino contro il COVID 19 a un miliardo di persone in tutto il mondo e pertanto siamo fiduciosi nella sua sicurezza ed efficacia. Ora possiamo applicare la stessa tecnologia anche contro il cancro ed è molto incoraggiante. Sappiamo che l’RNA messaggero è molto potente e il fatto di riuscire a combinare 34 RNA messaggeri contro le proteine del cancro produce un effetto così forte.