Da circa un anno è costretta a fare i conti, tutti i giorni, con la diagnosi ricevuta dai medici: quella di un tumore incurabile al seno. Nonostante ciò, Lea Hardy, 45enne inglese, ha deciso che correrà la maratona di Londra 2023 in programma per oggi, perché correndo si sente viva. La sua incredibile storia, raccontata dai media britannici, sta facendo in queste ore il giro del web e ha già scatenato la reazione, commossa, di molti.

La storia di Lea Hardy, che correrà la maratona di Londra 2023 con un tumore incurabile

Dopo tanto correre,  a volte mi stupisco di come il mio corpo riesca a fare ancora quello che gli chiedo. Da inizio anno ho corso già 620 chilometri e non ho alcuna intenzione di fermarmi,

ha raccontato al Telegraph, negli scorsi giorni, Lea Hardy, la 45enne la cui storia sta facendo il giro del web. La donna, affetta da un tumore incurabile al seno da circa un anno, ha infatti deciso che correrà la maratona di Londra insieme alla sua famiglia, il marito Ian e i figli Eric e Matilda, per combattere la dura diagnosi ricevuta dai medici e sentirsi viva, finché può. L’aspettativa che le hanno dato, infatti, è tremenda: cinque anni, di cui uno è già passato.

Non vedrò crescere i miei figli, non potrò godermi la pensione e vendere la nostra casa per andare a vivere in campagna o viaggiare per il mondo – ha spiegato la donna prima di presentarsi ai blocchi di partenza -. Corro anche per non pensare. Quando corro non penso, sono concentrata su me stessa e sulla sensazione del mio corpo che si muove. La maratona per me significa davvero tanto.

I problemi sono iniziati quando di anni ne aveva 36, racconta. Un giorno, all’improvviso, si sarebbe accorta di avere un nodulo al seno, facendo la tragica scoperta. In seguito a diversi cicli di chemio e radioterapia e due interventi chirurgici sarebbe guarita, ma solo momentaneamente. Dopo 8 anni, infatti, i medici le avrebbero trovato un altro nodulo, all’altezza della clavicola. E questa volta non le avrebbero dato scampo.

Ero triste e arrabbiata – ha raccontato ai media britannici -. Mi chiedevo perché proprio a me. Perché proprio ai miei figli. Quando lo hanno saputo hanno pianto e adesso sono concentrata su di loro e sul loro bene. Ho provato a scrivere delle lettere per loro e per i loro traguardi della vita che non potrò vedere e vivere, ma ho pianto troppo e ho dovuto smettere. Quindi sto realizzando dei fotolibri, dei ricordi della loro mamma che potranno vedere sempre.

Correre per combattere

Nonostante il pensiero di dover dire addio ai propri figli, Leah non si è mai persa d’animo e ha fatto della corsa una sua ragione di vita. Una spinta a credere in sé stessa, a darsi degli obiettivi, a sentirsi viva, malgrado la malattia. Un modo per combattere contro il cancro incurabile che ha deciso di colpirla, non lasciandole alcuna via di fuga.

L’ultima volta che ho corso la maratona di Londra è stato 12 anni fa e adesso la rifarò. Potrebbe essere la mia ultima maratona e non voglio perdere l’occasione. Non vedo l’ora che arrivi domenica. Penso che sarà molto divertente. Mi rifiuto di lasciare vincere il tumore, io voglio correre e fare anche un buon tempo. Non voglio dimostrare niente a nessuno. Lo faccio per me e sono felice di farlo,

ha dichiarato, diventando per molti un esempio di coraggio e ostinatezza. Correndo è felice, dice, e per un attimo riesce a mettere da parte i pensieri che tutti i giorni la affliggono. La corsa rende più leggera lei e il peso che, suo malgrado, è stata costretta a portare.