Roma, (di nuovo) polemiche per le sexy pasticcerie. Da qualche settimana ha aperto in città La Puteria, in via delle Botteghe Oscure. Ossia in pieno centro storico, nella strada dove una volta c’era la sede del Pci. Brand di Lisbona sbarcato in Italia, ha una particolarità: vende waffle dalle forme inequivocabili. Peni e vagine, per l’esattezza. Ma la sua apertura ha attirato anche diverse critiche, scrive Il Corriere della Sera.
Polemiche per le sexy pasticcerie a Roma: La Putaria in via delle Botteghe Oscure
Nessuna vetrina, solo un portoncino da cui entrare per immergersi nel dolce mondo di questa pasticceria ‘a luci rosse’. La clientela è eterogenea, non solo ragazzi ma anche famiglie con bambini. La sera si possono vedere lunghe code di persone in fila per poter gustare i soffici dolci a forma di organi genitali. Un successo che però fa storcere il naso a qualcuno. Viviana Piccirillli Di Capua, presidente dell’Associazione abitanti centro storico, ha sottolineato che ormai siamo vicini al Giubileo del 2025. Quindi è strano che succeda di nuovo quanto avvenuto nel 2000, quando il Comune dovette vietare i sexy shop in centro:
però sono sicura che il Campidoglio sta lavorando perché non accada. E’ assurdo che nel centro storico, patrimonio Unesco, invece di tutelare le botteghe storiche qualcuno possa pensare di mettere su attività così volgari
ha dichiarato al Corriere.
Il precedente caso di Mr. Dick
Ma a tuonare contro le sexy pasticcerie è anche l’assessore all’Ambiente del I Municipio Stefano Marin. Infatti a Trastevere, ancora prima de La Putaria, lo scorso settembre ha aperto Mr. Dick, che vende cupcakes a forma di genitali. Un negozio in franchising che, come ha raccontato la proprietaria, accoglie tutte le tipologie di clienti. Il I Municipio chiese di oscurare le vetrine e l’insegna per “offesa al pubblico decoro”.
Marin ha sottolineato:
Non si possono permettere questi tipi di insegne o di negozi. Per quanto mi riguarda questo è un abuso e farò controlli continui.
D’accordo Jacopo Scatà, assessore alle attività produttive, perché si tratta di salvare “il buon gusto e il decoro della città.”