C’è un fermo per l’aggressione della psichiatra Barbara Capovani a Pisa. Un uomo di 35 anni, di nazionalità italiana, è stato infatti fermato alle 4 di stanotte dalla Polizia di Stato di Pisa. Si trova attualmente in carcere, accusato tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e lesioni gravissime.
Aggressione psichiatra a Pisa, fermato un uomo
Il fermo è stato disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura hanno portato a ritenere l’uomo il presunto autore del tentato omicidio premeditato della dottoressa Barbara Capovani. Gli inquirenti sono risaliti a lui anche grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza che si trovano nei pressi dell’ospedale.
Sulla base anche di ciò che avevano riferito da alcuni testimoni, gli investigatori stavano cercando un uomo vestito di nero, forse un paziente. Il 35enne sarebbe stato in cura dalla dottoressa nel 2019 e nutriva un forte rancore nei suoi confronti. Secondo quanto riportato da Il Corriere Fiorentino, avrebbe già diversi fogli di via dalle province di Lucca e Prato. Qualche mese fa era stato già arrestato per aver preso a testate una guardia giurata al Tribunale di Lucca, in cui si trovava per un processo. Sui social si definisce ‘uno sciamano’.
Ha diversi precedenti penali
Si chiama Gianluca Paul Seung il 35enne, con diversi precedenti penali, fermato questa notte per l’aggressione della psichiatra Barbara Capovani, ricoverata in fin di vita all’Ospedale di Pisa. L’uomo, come hanno riferito il sostituto procuratore della Repubblica di Pisa Giovanni Porpora e l’ispettore capo della Squadra Mobile Fabrizio Valerio Nocita in una conferenza stampa, si era barricato in casa. L’arresto questa notte intorno alle 4 nella sua abitazione.
Una volta sfondata la porta, l’uomo ha avuto una colluttazione con i poliziotti: li ha anche aggrediti con lo spray al peperoncino. È stato successivamente immobilizzato e condotto nell’Ospedale del Carcere Don Bosco di Pisa, accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e lesioni gravissime. Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno trovato sotto il suo letto una balestra.
Il 35enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Avrebbe precedenti per reati sessuali e violenti e per i quali era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dai quali era evaso diverse volte.
La premeditazione
Sono bastate 23 ore per individuare l’uomo, grazie alle testimonianze di sanitari e personale dell’Ospedale e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Dai video in possesso degli inquirenti si vede il 35enne che aspetta la dottoressa Capovani, la bracca alle spalle e la colpisce con un oggetto contundente. Subito dopo scappa e si ferma per cambiare i vestiti. In alcune immagini compare anche a volto scoperto.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe messo in atto l’agguato già dal giorno prima. Si era presentato in reparto presso l’Ospedale Santa Chiara indossando abiti scuri, con cappello, mascherina chirurgica e uno zaino. Non sarebbe riuscito a portare a termine l’obiettivo poiché il primario, al momento del suo arrivo, non era presente nella struttura. Il giorno dopo, il 21 aprile, l’uomo si è ripresentato e ha portato a termine il proprio piano.
Gli inquirenti hanno spiegato:
L’aggravante della premeditazione viene contestata al 35enne anche perché il giorno prima aveva tentato di rintracciare la vittima indossando un abbigliamento per celare la propria identità, e perché aveva portato diversi capi di abbigliamento, indossati nella fase antecedente e successiva al fatto, contenuti verosimilmente all’interno di uno zaino che portava in spalla, così come l’arma del delitto, allo scopo di garantirsi la fuga senza destare sospetti. Si presume la non colpevolezza dell’indagato sino a condanna definitiva.
Aggressione a Barbara Capovani, è ancora grave in ospedale
La dottoressa Capovani è in condizioni disperate in ospedale. Il bollettino dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e della Asl Toscana nord-ovest, diramato sabato 22 aprile, riferiva di una prognosi riservata e di un quadro clinico molto grave. Nella serata di ieri si era diffusa la notizia, non vera, della sua morte.
Stimata psichiatra e madre di tre figli, Barbara Capovani è stata aggredita venerdì intorno alle 18, dopo essere uscita dall’Ospedale Santa Chiara in cui lavora. Colpita più volte con un oggetto contundente, forse una spranga, alla testa e all’addome. Per poi essere lasciata inerme in una pozza di sangue.
Avviata procedura accertare morte cerebrale
Ha avuto inizio nel pomeriggio la procedura di accertamento di morte cerebrale di Barbara Capovani. La psichiatra 55enne aggredita due giorni fa e ridotta in fin di vita da Seung. Il 35enne si trova ora nel Carcere Don Bosco di Pisa. A seguire il bollettino medico congiunto dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Azienda Usl Toscana nord-ovest.
“Oggi pomeriggio, intorno alle 17.40, al termine della verifica di tutti gli esami clinici e strumentali necessari la commissione di specialisti ha disposto sulla paziente l’inizio della procedura di accertamento di morte cerebrale la cui conclusione è prevista intorno alle 23.40. Al termine del periodo di osservazione si procederà alla donazione degli organi, assecondando in tal modo una sua espressa volontà che i familiari hanno condiviso”.