Giulia Salemi settimana contro violenza: la showgirl ha rilasciato un video sul suo profilo ufficiale Instagram. Si dedica in particolare ala violenza che si verifica nei luoghi pubblici e spiega come dare sostegno alle vittime, sensibilizzando e riportando l’attenzione sul tema.

Giulia Salemi settimana contro violenza: l’intervento

Nella Settimana Internazionale Contro la Violenza nei Luoghi Pubblici, Giulia Salemi, in collaborazione con L’Oréal e con la partecipazione di www.standup-italy.com, presenta un’iniziativa di formazione fondamentale, per iniziare a prevenire e contenere il fenomeno della violenza in pubblico.

Come spiega sul video che ha pubblicato su Instagram, grazie alla formazione di Stand Up Italy, tutti saranno in grado di riconoscere le cinque D, ovvero Distrarre, Dare sostegno, Delegare, Documentare e Dire.

In dieci minuti di video, saranno spiegati i modi, per evitare e contenere il fenomeno grave della violenza nei luoghi pubblici, una violenza che prende la forma dell’insistenza, dei commenti sessuali non richiesti, di carezze inappropriate, di uomini che continuano a seguire delle donne: sono comportamenti che ledono la vita dell’ottanta percento delle donne e che non permette loro di vivere con serenità.

Per questo motivo, proprio come spiega Giulia Salemi e come viene spiegato nel video introduttivo di Stand Up, è arrivato il momento di prendere posizione e di agire, quando si vede una persona che sta subendo della violenza.

Giulia Salemi contro la violenza: il video

Insieme al video, Giulia Salemi posta una caption che riassume il significato del video e che condivide maggiori informazioni sul progetto portato avanti insieme a Stand Up Italy: di seguito, riportiamo le parole esatte.

“Questa è la “Settimana Internazionale Contro la Violenza nei luoghi pubblici”, per questo voglio parlarvi di questa tematica che è molto importante per me. Lo sapevate che l’80% delle donne ha subìto una molestia sessuale in un luogo pubblico? E che l’86% delle persone non sa che cosa fare quando è vittima o testimone di un episodio di molestia?”

Così inizia il post, che riporta le statistiche preoccupanti della Violenza nei Luoghi Pubblici e la necessità di opporsi a questo difficile fenomeno.

Le molestie nei luoghi pubblici sono sottovalutate, non riconosciute e purtroppo non si sa come intervenire in modo sicuro. È il momento di dire basta! È il momento di prendere TUTTI posizione contro le molestie.”

Poche volte si è discusso di questa tematica, infatti, nonostante la tristissima regolarità con la quale tende a verificarsi intorno a noi. Spesso, del resto, anche chi vorrebbe aiutare non sa come agire e, dunque, finge di non vedere, anche provando un grande senso di impotenza.

“Facciamolo insieme a @lorealparis con Stand Up, il programma di formazione basato sul metodo delle 5D: Distrarre, Dare sostegno, Delegare, Documentare e Dire. In 10 minuti imparai cosa fare in caso tu sia vittima o testimone di una molestia in luogo pubblico. Scoprilo qui: www.standup-Italy.com”.

Così conclude il suo post Giulia Salemi, la quale riporta le cinque D fondamentali, per riuscire ad arginare il fenomeno.

Cosa fare in caso di violenza

Le cinque D sono degli strumenti fondamentali approvati dagli esperti per intervenire in modo sicuro quando si è testimoni di molestie in luoghi pubblici.

Queste cinque D, come già riportato, sono Distrarre, Dare sostegno, Delegare, Documentare e Dire.

Distrarre significa creare una distrazione, affinché la persona molesta si allontana: basta fingersi amici della vittima o creare un diversivo.

Dare sostegno significa rimanere vicino alla vittima, dopo quello che è accaduto, e, soprattutto, riconoscere il comportamento scorretto in cui è ingiustamente incorsa.

Dire significa parlare con la persona che molesta e, poi, rivolgersi solamente alla vittima, evitando di rivolgersi alla persona che molesta, per evitare che vi possano essere delle ripercussioni.

Delegare significa trovare una persona autorevole che possa mettere fine alla violenza e far allontanare la persona in questione: può trattarsi di un barista, di un insegnante, di un conducente del bus.

Documentare significa testimoniare e documentare quel che succede, senza mai utilizzare i file ricavati, ma dandoli alla vittima stessa.