Nonostante l’eliminazione ai quarti di finale di Champions League, a Napoli l’entusiasmo continua a dilagare. In città si attendono le prossime partite per avere l’ufficialità sulla vittoria dello Scudetto. Un trofeo che manca da 23 anni e che adesso potrebbe tornare nelle mani degli azzurri. Era il 1990 quando a Napoli si celebrava la vittoria dell’ultimo campionato di Serie A, ottenuto grazie a una squadra guidata – tecnicamente e caratterialmente – da Diego Armando Maradona. A distanza di più di due decenni, la formazione di Spalletti è capeggiata da altri leader che stanno facendo sognare la città. Corsi e ricorsi storici: oltre a Kim e Osimhen, c’è anche chi, come Kvaratskhelia, tiene vivo il paragone con Maradona per quanto riguarda alcune giocate risultate decisive nel corso del campionato. Lo stesso attaccante georgiano ha affrontato questo tema in un’intervista in cui ripercorre anche i momenti salienti della sua carriera calcistica.
Kvaratskhelia: “Io come Maradona? Mi sembra di vivere un sogno”
Sono bastate poche partite a Kvaratskhelia per farsi amare dai tifosi del Napoli. Non a caso, molti tifosi azzurri hanno fatto nascere il soprannome “Kvaradona“, di cui lo stesso attaccante georgiano ha già parlato in passato. In un’intervista pubblicata sul sito della UEFA, Kvara è tornato a trattare questo tema: “Diego Maradona è trattato come un Dio qui. All’inizio mi sembrava incredibile ed impensabile avere il mio nome associato a un giocatore del genere. Sentivo di essere in un sogno. Qui trattano Maradona come una figura di culto. Mi sto lentamente abituando a ciò. Essere paragonato a un giocatore così grande è meraviglioso”.
Proseguendo nell’intervista, Kvaratskhelia ha ripercorso alcuni passi della sua carriera calcistica. In particolare, l’attaccante azzurro ha voluto evidenziare quali siano state le difficoltà nella crescita in Georgia: “Tornando indietro, era difficile prevedere che sarei diventato un calciatore professionista. È una grande sfida lavorare e fare strada in un paese così piccolo, ma sono ambizioso e ho sempre creduto ai miei sogni, sono cose che hanno sempre avuto un peso significativo nella mia vita”.
L’attenzione di Kvaratskhelia si sposta poi di nuovo su Napoli. Sono parole al miele quelle spese per l’ambiente azzurro e la sua tifoseria: “Questa città vive per il calcio. Sto giocando in uno dei campionati più importanti al mondo e ne sono onorato. Qui c’è una grande differenza in termini di velocità. I giocatori sono estremamente abili sul piano tecnico ed eccellono sia negli aspetti difensivi che offensivi. Per quanto mi riguarda, mi sono subito adattato a questo tipo di sfide”.
Chiusura finale sull’importanza di giocare a Napoli: “C’è una responsabilità enorme. Qualche volta sento di avere un peso troppo grande sulle spalle, ma posso far fronte a questo problema. Non mi importa: quando scendo in campo, siamo 11 contro 11 e queste responsabilità si dissipano”.