Non senza qualche malumore, il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto annuncia il no dell’Europa alla possibilità di impiegare i fondi del Pnrr per gli stadi di Venezia e Firenze. In una nota, il delegato agli Affari Europei chiarisce la posizione dell’Ue in merito alla questione.
Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (PUI) delle rispettive città metropolitane.
La Commissione europea, chiarisce il titolare del dicastero, ha richiesto al governo “di adottare gli atti necessari alla formalizzazione di quanto comunicato” sull’esclusione del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze dal Pnrr. Obiettivo “finalizzare la positiva verifica di tutti gli obiettivi al 31 dicembre 2022, necessari allo sblocco della terza rata da 19 miliardi di euro“.
Il governo nei prossimi giorni verificherà e attiverà ogni azione necessaria per assicurare il tempestivo sblocco della rata.
Una decisione che trova il consenso di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva parla di una “conferma” a “quello che tutte le persone di buon senso hanno sempre pensato”.
Non si possono usare i soldi del Pnrr per rifare lo stadio della Fiorentina. I soldi dell’Europa devono andare alle case popolari e alle scuole, non per gli stadi di Serie A.
Stadi di Venezia e Firenze fuori dal Pnrr, il sindaco Nardella: “Profondamente delusi, danno grave e ingiusto”
Secondo il sindaco di Firenze Dario Nardella, il capoluogo toscano “subisce un danno grave e ingiusto”.
Siamo profondamente delusi per questa decisione dell’Unione europea sulla quota di finanziamento di 55 milioni di euro del Pnrr sul progetto di restauro e riqualificazione dello Stadio Franchi di Firenze, che non è semplicemente uno stadio ma un monumento nazionale vincolato dallo Stato. Attendiamo di sapere le motivazioni reali ma a noi è sempre stata chiara la correttezza del procedimento.
Sul tema del Pnrr, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini parla di una priorità da parte del governo. Il diktat è “spendere tutto ma spendere bene”.
Sto correndo come un matto da Nord a Sud, anche il 25 aprile saremo al lavoro, anche il primo maggio saremo al lavoro a sbloccare cantieri, perché significa lavoro, velocità e sicurezza, quindi soldi da spendere sì entro il 2026 ma da spendere bene perché sono soldi a prestito. L’importante è che li usi bene. Non è la lotteria di Capodanno, in cui ho trovato 100 euro e devo spenderli tutti e 100 entro mezzanotte, se no li perdo. Perché questi sono soldi a prestito quindi l’importante è spenderli e spenderli bene.
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