Svolta nelle indagini riguardanti l’omicidio di Massalengo, avvenuto lo scorso giovedì. A due giorni dal ritrovamento del corpo del commercialista Antonio Novati, ucciso a coltellate, gli inquirenti avrebbero infatti fermato un uomo. Si tratta di un imprenditore di 60 anni, proprietario di una cascina messa all’asta, che la vittima avrebbe visitato proprio il giorno della sua morte. Non è chiaro, per il momento, cosa possa aver spinto l’uomo a scagliarsi contro Novati. Forse il delitto sarebbe scaturito da una lite scoppiata tra i due. Sembra infatti che Novati si fosse recato all’appuntamento per concordare insieme a lui il giorno in cui avrebbe dovuto lasciare la proprietà, essendo stato sfrattato.
Omicidio Massalengo: fermato un uomo. È un imprenditore di 60 anni
Sono state indagini serratissime, quelle che hanno portato alla svolta di oggi. Il corpo di Antonio Novati, 75enne originario di Vizzolo Predabissi, commercialista di professione, era stato ritrovato lo scorso giovedì nelle campagne di Lodi da un agricoltore a passeggio. Si trovava all’interno di un’automobile, l’Honda Civic appartenuta alla vittima, ancora impregnato di sangue. E dallo stato lasciava intendere che fosse stato colpito a morte violentemente. Gli inquirenti, una volta avvisati, si erano messi subito sulle tracce del responsabile. A condurli a lui, alla fine, sarebbe stata una traccia ematica lasciata per sbaglio sulla maniglia dell’auto incriminata.
Ma anche i filmati delle videocamere di sorveglianza dell’area, che lo avrebbero ripreso in maniera nitida nella zona e nell’orario corrispondenti all’omicidio. Stando a quanto ricostruito finora, il 60enne, un imprenditore locale, nonché proprietario di una cascina messa all’asta – che Novati avrebbe visitato proprio il giorno del delitto -, avrebbe colpito la vittima all’addome, probabilmente al culmine di una lite, proprio davanti alla cascina. Avrebbe poi caricato il suo corpo esanime sul sedile posteriore della macchina, abbandonandola in un campo poco distante. Non è ancora chiaro cosa possa averlo spinto ad aggredire il 75enne. Sembra però che quest’ultimo si fosse recato all’appuntamento per concordare con lui il giorno in cui avrebbe dovuto lasciare la porzione di cascina in cui abitava, inclusi quattro terreni, essendo stato disposto nei suoi confronti un avviso di sfratto.
Come professionista delegato del tribunale civile di Lodi, il commercialista si occupava, infatti, anche di esecuzioni immobiliari. Che la sua morte potesse essere collegata alla sua professione era stato ipotizzato fin da subito. Dopo l’arresto da parte della compagnia di carabinieri locale, l’uomo è stato trasferito in carcere. È accusato di omicidio volontario aggravato. A breve gli inquirenti lo interrogheranno. In quell’occasione potrà fornire la sua versione dei fatti, indicando anche il nascondiglio dell’arma del delitto, un coltello che non è ancora stato trovato.
Le dichiarazioni del Sindaco all’indomani del ritrovamento
La notizia del ritrovamento del corpo di Novati aveva lasciato senza parole la piccola comunità locale.
Mi auguro che il caso venga risolto il prima possibile, anche perché le forze dell’ordine stanno lavorando notte e giorno, per arrivare a una soluzione e confido nella loro professionalità,
aveva dichiarato il primo cittadino, Severino Serafini, dopo essersi recato sul posto.
La situazione in paese oggi è tranquilla. Presumo lo sia perché l’evento si è manifestato in una zona periferica a nord del centro, in piena campagna. Ma sono tutti molto dispiaciuti per questa persona e la comunità si augura che chi ha compiuto questo gesto così violento, venga presto assicurato alla giustizia,
aveva aggiunto, specificando di aver già fornito agli inquirenti i filmati delle oltre 70 telecamere presenti nel piccolo paese e auspicando che potessero essere utili alle indagini. In effetti così è stato e il caso, su cui si è lavorato per giorni, potrebbe ora finalmente avviarsi alla conclusione.