È stata demolita nella giornata di oggi sabato 22 aprile 2023, la villa del generale Badoglio a Milano.

L’abbattimento della una palazzina in stile eclettico-neo rinascimentale era stata costruita nel 1926, e ora ha scatenato le protesta dei residenti della zona. Al suo posto, ci saranno uffici e negozi. L’architetto dell’edificio costruito all’angolo tra via Crema e piazza Trento a Milano è Lorenzo Salvini.

Demolita a Milano la villa del generale Badoglio. Le parole di Natale Carapellese

Natale Carapellese, il Presidente del Municipio 5, dove sorgeva la villetta abbellita dai decori a graffito sulle facciate, ha parlato all’AGI in merito alla questione: “In molti ci sono rimasti male e anche io che ho saputo delle ruspe in azione da una vicina di casa, siamo stati tagliati fuori”.

Lo scorso gennaio era emersa la notizia di una possibile demolizione, e Carapellese era riuscito a fermare l’abbattimento, facendosi portavoce delle poteste dei cittadini. Costui, ha affermato che l’edificio non aveva nessun vincolo, in quanto né il vecchio proprietario che lo ha venduto alla società che l’ha eliminato per una nuova costruzione, destinata a uffici e negozi né gli enti preposti avevano mai chiesto di dargli una ‘protezione speciale’.

Inizialmente, quando la società ha acquistato il ‘gioiellino’ architettonico, non aveva in progetto la demolizione. Da inizio anno però, si era vociferato qualcosa. Tutti i vari uffici comunali interessati, quali Sovrintendenza, Commissione Paesaggio, Urbanistica, hanno autorizzato la d’irruzione. Secondo quanto affermato da Natale Carapellese, il fatto determinante che ha portato all’abbattimento, è stata l’assenza di un vincolo la cui apposizione, gli è stato spiegato dall’Assessorato dell’Urbanistica, non rientra tra le competenze del Comune.

Carapellese ha riferito: «La Polizia locale mi ha spiegato che il pregio della palazzina era venuto meno dopo che negli anni Ottanta erano stati fatti lavori ma, a guardarla, a me sembrava proprio la più bella della zona».

La rabbia dei residenti per la distruzione della villa del generale Badoglio

Sui social, in molti hanno ricordato che quella palazzina «era la residenza milanese del maresciallo Badoglio», facendo presente che si trovava a pochi passi dal villaggio olimpico per Milano-Cortina: «E così, un edificio bello e storico viene venduto di corsa prima che possa essere vincolato, tra tre anni». I residenti non ci stanno, e accusano l’ente locale: «Un Comune deve comunque trovare il modo di difendere la propria storia». Una loro cittadino giustifica invece la distruzione della villa: «Milano è Milano perché cambia continuamente e tutti noi siamo qui perché Milano è così».

Acquirenti cercasi per Villa Badoglio. Costruita tra il XVIII e XIX secoli, un tempo di proprietà del generale Pietro Badoglio, è di proprietà della Provincia di Asti. E’ stato l’ente pubblico a pubblicare un “avviso esplorativo” fissando alle ore 13 del 9 ottobre il termine entro cui presentare le manifestazioni d’interesse, Asti, 15 Settembre 2014. ANSA/ WEB

Villa Badoglio, a chi apparteneva

Come appreso al Dr magistrale in Storia e Critica dell’Arte, Victor Rafael Veronesi, e come anticipato da Cronache edilizie milanesi su Twitter, la palazzina in via Crema 34, con decorazioni a graffito, era stata realizzata da un certo Lorenzo Salvini, per tale C. Martinucci nel 1924-1926, come struttura adibita a laboratorio. Lorenzo Salvini era un ingegnere civile associato alla canottieri di Milano, che ven uno studio in U. Battaglia, al 25, e che costruì alcune palline in via Sangallo e in via C.Botta al 30.

Un signore di nome Mario Badoglo cominciò a risiedere in via Crema al 34, e possedeva tra l’altro, anche la palazzina al civico 28. A Milano nacque una confusione per via del suo nome, sovrapposto a quello del figlio del famoso Pietro.

La memoria di questa ditta rimase a lungo a Milano, e nel 1940, ebbe estensione con una ulteriore azienda insediata in via Papi al 20 e dedicata alle medesime produzioni.