Riscatto laurea ai fini della pensione futura, quale conviene di più tra metodo ordinario e agevolato e quanto costano? Per rispondere al quesito è necessario considerare diverse variabili. In primis, il numero di anni del corso di laurea da riscattare, il metodo contributivo di appartenenza e il reddito percepito nel momento in cui si faccia domanda all’Inps. Non da ultimo, anche i motivi che portano il contribuente a prendere in considerazione l’ipotesi di riscattare gli anni di laurea. Tra le ragioni, infatti, un metodo può essere più conveniente di un altro ai fini di accorciare la vita lavorativa e andare in pensione prima, oppure per avere un mensile più corposo quando si andrà in pensione. O, ancora, per entrambi i motivi.
Riscatto laurea conviene il metodo agevolato o quello ordinario per la pensione futura? Quanto costa e cosa considerare nella scelta
In ogni modo, nel riscatto della laurea per la futura pensione è necessario considerare i costi dell’operazione. Il riscatto agevolato, instituito dal decreto 4 del 2019 – lo stesso che aveva introdotto le pensioni a quota 100 – ammette la possibilità di avvantaggiarsi del percorso universitario con il pagamento di una quota agevolata per ogni anno di studi. Tuttavia, è necessario considerare che il costo dell’operazione varia di anno in anno. E la spesa può impattare sul momento della vita lavorativa in cui scegliere di fare questa operazione. Nel 2022 si pagavano 5.360 euro per ogni anno di riscatto laurea. Quest’anno il costo è aumentato a 5.776 euro, 416 euro in più per anno. Ciò significa che, per un corso di laurea di quattro anni da riscattare, il costo era di 21.440 euro nel 2022 e di 23.104 euro nel 2023.
Riscatto laurea conviene agevolato o ordinario per la pensione: scelta di chi è nel sistema pensioni misto
Considerazioni su quanto occorra pagare per il riscatto della laurea possono portare alla scelta di uno o dell’altro metodo. Quello agevolato rimane ancora il più conveniente, ma occorre verificare se la scelta sia quella giusta. Soprattutto se chi deve richiedere il riscatto laurea proviene dal sistema pensionistico misto o, addirittura, dal retributivo. Infatti, per gli anni universitari pre-1996, è possibile scegliere il metodo agevolato di riscatto laurea – riservato ai lavoratori del contributivo, ovvero post 1996 – ma l’opzione comporta anche il contestuale passaggio al metodo contributivo come calcolo della futura pensione, certamente meno vantaggioso del misto o del retributivo. Pertanto, la differenza di costo e lo sconto ottenibile con il metodo di riscatto laurea agevolato possono rivelarsi infruttuosi ai fini della pensione.
Riscatto laurea, quanto e quando conviene il metodo ordinario?
Considerando che il riscatto della laurea con il metodo ordinario comporta il calcolo della retribuzione percepita negli ultimi dodici mesi, diventa importante stabilire anche il momento in cui viene effettuata l’operazione. Il metodo ordinario, infatti, si calcola moltiplicando la retribuzione degli ultimi 12 mesi prima della domanda di riscatto, per la percentuale contributiva (solitamente del 33 per cento), per il numero di anni di laurea da riscattare. Se nei 12 mesi prima del riscatto la retribuzione è stata bassa, il costo del riscatto della laurea con il metodo ordinario potrebbe equivalersi o essere di poco superiore a quello agevolato, che nel frattempo sta crescendo. E, quindi, la scelta dell’ordinario potrebbe avvantaggiare il richiedente indeciso se passare al metodo pensionistico contributivo, solo per pagare di meno il riscatto laurea con l’agevolato.
Quale differenza a tra riscatto ordinario e agevolato?
Infine, in linea di massima il riscatto della laurea con il metodo agevolato ha un impatto inferiore, ai fini dell’importo dell’assegno mensile, sulle pensioni future. Chi riscatta la laurea per avere una pensione futura più alta potrebbe non essere pienamente soddisfatto del risultato raggiunto con il riscatto agevolato, probabilmente scelto per risparmiare sul costo. O, al contrario, chi dovesse passare al metodo previdenziale contributivo dal misto o retributivo solo per pagare di meno il riscatto della laurea potrebbe non ottenere lo stesso impatto di scelta sul futuro assegno di pensione, che eventualmente sarebbe stato più alto rimanendo nel misto o retributivo.