Si infittisce il caso del maestro di religione arrestato lo scorso 29 marzo a Milano con l’accusa di violenza sessuale aggravata, per essere sospettato di aver abusato di alcuni dei suoi alunni, tutti bambini tra i quattro e i cinque anni d’età. Stando alle ultime informazioni, sarebbero a decine le segnalazioni che in questi giorni starebbero arrivando presso la Procura di Milano. Le vittime dell’uomo – inizialmente stimate a quattro – potrebbero essere più di 30. L’uomo, un 35enne, insegnava infatti in diverse scuole. Le indagini degli inquirenti sono volte a ricostruire i suoi movimenti passati, a partire da un precedente del 2021.

Il maestro di religione arrestato a Milano potrebbe aver abusato di oltre 30 bambini

L’uomo era finito in manette lo scorso 29 marzo dopo essere stato colto in flagranza di reato dai carabinieri, che, per fugare ogni dubbio, avevano deciso di installare microcamere e microfoni nell’aula in cui egli insegnava religione. L’obiettivo era fare luce su alcune segnalazioni ricevute dagli inquirenti a carico dell’insegnante. Pochi giorni prima, infatti, uno dei suoi alunni aveva raccontato ad un’altra maestra di alcuni “giochi” che l’uomo le faceva fare. Un racconto strano, che aveva fatto insospettire la donna.

Per questo, nel corso di una sua lezione, l’insegnante aveva deciso di entrare in classe all’improvviso. E aveva notato che l’uomo si allontanava velocemente da uno dei bimbi, con fare sospetto. I filmati, poi, avevano fatto il resto, mostrando, senza filtri, scene di palpeggiamento e di pantaloncini abbassati. L’insegnante, che dal 2021 lavorava a tempo determinato in più di una scuola del Milanese, era stato immediatamente fermato e sospeso dal suo incarico. Dalle indagini era emerso che, già in precedenza, era stato allontanato da una scuola, per gli stessi motivi: ossia per aver avuto con i bambini atteggiamenti eccessivamente confidenti, sfociati in alcuni casi in “baci e carezze”.

Le vittime accertate dei suoi abusi sarebbero quattro, ma presso la Procura di Milano, stando alle ultime informazioni, sarebbero a decine le segnalazioni presentate ogni giorno dai genitori. E i casi sarebbero arrivati già a 30. A riportarlo è Repubblica.

Cosa ne sappiamo dell’insegnante indagato

35 anni, G.P. avrebbe ottenuto l’idoneità all’insegnamento della religione – dopo una laurea in Scienze religiose – nel 2018, attraverso un decreto dell’arcivescovo di Bari, sua città natale. Fino al 2019-2020 avrebbe insegnato in Puglia, per poi spostarsi nel Nord Italia, prima in Trentino e poi in Lombardia. Nella città della Madonnina avrebbe ottenuto il suo primo incarico nel 2021, a Cantù. Da settembre si sarebbe spostato nel Milanese, insegnando in almeno sei diverse scuole del Comune. Qui, ora, si concentrano le indagini degli inquirenti. L’obiettivo è riuscire a ricostruire la fitta scia di abusi che l’uomo potrebbe aver lasciato dietro di sé.

Per questo sarà fondamentale approfondire il precedente del 2021, costatogli un provvedimento disciplinare con sanzione finale pari a 4 ore  di retribuzione e nessuna denuncia. Secondo la Diocesi a cui fa capo come insegnante di religione, solo per non aver indossato correttamente la mascherina anti-Covid, il cui uso era obbligatorio in aula. In realtà per averla tolta per farsi baciare dai bambini.

La reazione del Comune di Milano alla notizia

In una nota diffusa dopo la notizia dell’arresto dell’uomo, lo scorso marzo, il Comune di Milano aveva espresso la sua vicinanza alle famiglie dei bambini coinvolti negli abusi. E aveva assicurato che l’amministrazione avrebbe garantito loro tutte le misure di sostegno, anche psicologiche, necessarie a superare quanto subìto.

Nei confronti dell’insegnante di religione, una volta acquisite dalla Procura le circostanze di reato, gli uffici comunali procederanno ad attivare anche i previsti provvedimenti disciplinari,

aveva aggiunto, specificando di aver già individuato nominalmente il colpevole.