In occasione della Giornata della Terra 2023, Papa Francesco ricorda come la cura della Terra costituisca per tutti noi un “obbligo morale”. Bergoglio ha voluto dedicare un tweet alla ricorrenza nata per celebrare temi come l’ambiente e la salvaguardia del pianeta.

Il libro della Genesi ci dice che il Signore affidò agli esseri umani la responsabilità di essere custodi del creato. Perciò, la cura della Terra è un obbligo morale per tutti gli uomini e le donne in quanto figli di Dio.

Non è soltanto la Giornata della Terra, tuttavia, per il Pontefice: quest’oggi, sabato 22 aprile, ha ricevuto visite in Vaticano. Francesco ha incontrato i partecipanti al pellegrinaggio di ringraziamento per la Beatificazione di Armida Barelli. Un’occasione per parlare del ruolo della donna nella società e nella religione. Il Papa traccia la linea da seguire per la valorizzazione del ruolo femminile e non solo.

Rispetto al tema della leadership femminile in ambito ecclesiale e sociale abbiamo bisogno di un modello integrato, che unisca la competenza e la prestazione, spesso associate al ruolo maschile, con la cura dei legami, l’ascolto, la capacità di mediare, di mettere in rete e di far crescere le relazioni, a lungo ritenute appannaggio del genere femminile e spesso sottovalutate nel loro valore produttivo.

Il Papa nella Giornata della Terra ricorda Armida Barelli: “Ha contribuito a formare migliaia di giovani”

Sul sagrato di San Pietro erano presenti migliaia di attivisti dell’Azione Cattolica. Con loro, anche le Missionarie della Regalità di Cristo. Proprio a loro Bergoglio si rivolge citando l’esempio della Beata Armida, “che ha proposto anche nella vita consacrata un’immagine nuova di donna, non da ‘tutelare’ e tenere in disparte, ma da inviare a costruire il Regno, dandole piena fiducia”.

La Beata ha contribuito a formare la coscienza civile in centinaia di migliaia di giovani, tra cui molte donne. Un’opera che diventerà particolarmente visibile nel momento in cui, terminata la guerra, si tratterà di ricostruire il Paese avviando un processo democratico. Ancora oggi abbiamo bisogno di donne che, guidate dalla fede, siano capaci di lasciare il segno nella vita spirituale, nell’educazione e nella formazione professionale.

Bergoglio sui ministri laici: “Mai diventare autoreferenziali”

Il Papa ha poi ricevuto i partecipanti all’Assemblea Plenaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. A loro ha rivolto un appello: mantenere distinti i ruoli tra laici e preti, facendo “pulizia” tra quei laici che “sembrano preti mancati”.

Una cosa dobbiamo ricordare: essi – ministeri, servizi, incarichi, uffici – non devono mai diventare autoreferenziali. Io mi arrabbio quando vedo ministri laici che, scusate la parola, si gonfiano di fare questo ministero. È ministeriale ma non è cristiano. Sono ministri pagani pieni di sé. Mai diventare autoreferenziali: il servizio è unidirezionale.

Secondo Bergoglio, lo scopo dei ministri laici è quello di portare i “valori cristiani nel mondo sociale, politico ed economico”. L’invito del Santo Padre è all’insegna dell’ “impegno per l’applicazione del Vangelo alla trasformazione della società”.

Ma il loro ruolo, spiega Francesco, non si esaurisce qui.

Oltre ai ministeri istituiti, ai servizi di supplenza, e ad altri uffici stabilmente affidati, i laici possono svolgere una molteplicità di compiti, che esprimono la loro partecipazione alla funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, non solo dentro la Chiesa, ma anche negli ambienti in cui sono inseriti.