In vista dell’ATP di Barcellona, non è andato in scena il derby italiano tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, valido per i quarti di finale dell’ATP500 catalano. L’altoatesino, visti gli impegni della stagione in corso e la stanchezza accumulata, ha preferito non scendere in campo e quindi lasciare a Musetti la strada spianata per il pass della semifinale. L’azzurro adesso incontrerà il greco Stefanos Tsitsipas, che ha portato a casa la semifinale dopo una vittoria netta contro l’australiano de Minaur. Il sito specializzato OASport.it, con l’occasione ha intervistato in esclusiva Simone Tartarini, tecnico del carrarino. Queste le sue parole:

Ci dispiace per Sinner, ma a noi va bene così perché Lorenzo aveva bisogno di una giornata di riposo. Era uscito un po’ acciaccato dalla partita contro Norrie. Problema al braccio? Sì, da quando è junior soffre sempre di questo problema all’avanbraccio destro. Vi dico che ieri è stato anche un passo dal ritiro nel corso del primo set. Poi per fortuna, dopo aver preso l’antidolorifico si è sentito meglio ed è riuscito a portare a casa una partita.

Barcellona, è il momento di sognare

Il coach poi, parla della semifinale contro Tsitsipas, sottolineando la gestione del suo atleta soprattutto dal punto di vista degli infortuni. Stando alle parole di Tartarini, il vero problema sarà naturalmente il greco che a prescindere dalla condizione fisica rappresenta un ostacolo durissimo per il nostro Musetti:

Ricadute in semifinale? Penso e spero di no, oggi ha fatto dei trattamenti, ma comunque per precauzione domani prenderà anche un antidolorifico. Credo che non sarà quello il problema vero. Il problema sarà il greco. Nei precedenti che hanno giocato ha sempre vinto lui… anche se nell’ultimo scontro a Parigi dell’anno passato Lorenzo andò avanti di due set. Mi auguro che esprima il suo tennis, mettendo in difficoltà Stefanos.

Infine, spazio anche ad una sottolineatura più umana di Lorenzo in virtù di un periodo di crisi recente che ha rischiato di destabilizzare fortemente la carriera dell’azzurro:

Spesso ci si dimentica che Lorenzo è un ragazzo ancora molto giovane, soggetto agli alti e bassi tipici della sua età. Veniva da un periodo di sfiducia e dopo l’esperienza a Marrakech ci siamo parlati e chiarito alcune cose. A Montecarlo era più consapevole di cosa dovesse fare sul campo e per me sono state tutte le vittorie importanti, ovvero contro Kecmanovic, Nardi e Djokovic.