Sono più di settanta i ricercatori di Trieste che hanno dato vita alla Passeggiata per il clima dal Carso al mare, che prende il nome di “Passi verso la neutralità climatica”. Il percorso è partito dall’Area Science Park di Padriciano fino ad arrivare all’Immaginario scientifico in Porto vecchio.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di attirare l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici, sul quale sono intervenuti tre studiosi.
Testimonial e ospite speciale della giornata è stata Sara Zambotti, giornalista e conduttrice del programma radiofonico Caterpillar in onda su Rai Radio2.
L’iniziativa, ideata e realizzata da Area Science Park in collaborazione con l’Università degli studi di Trieste, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, l’Istituto di Scienze Polari-CNR e l’Immaginario Scientifico ha coinvolto molti scienziati.
Alcuni di questi sono: Renato Roberto Colucci, ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari-CNR e docente di Glaciologia all’Università degli studi di Trieste, Manuela Bordiga, ricercatrice della sezione di Oceanografia dell’OGS, Nikola Holodhov, ricercatore di Area Science Park dove si occupa di strategie e piani di adattamento al cambiamento climatico e Martina Terconi, tecnologo di Area Science Park dove si occupa di soluzioni tecnologiche “green”.
Trieste passeggiata per il clima: un cammino di scienza
Durante questa lunga passeggiata, si sono susseguiti gli interventi di alcuni scienziati esperti di clima e ambiente, che hanno parlato di temi sempre più importanti come il mare, in particolare quello del Golfo di Trieste e il Carso, l’altopiano roccioso calcareo che abbraccia tutto il confine orientale del Friuli Venezia Giulia, da Gorizia all’Istria.
Il Carso infatti, non è “solo” un paesaggio particolare, caratterizzato da grotte, foibe e falesie che si gettano nell’Adriatico ma si tratta anche di un ecosistema naturale unico al mondo. Il Carso rappresenta così il punto d’incontro tra la vegetazione centroeuropea, quella delle foreste balcaniche e quella tipica della Macchia mediterranea sempre più fragile.
L’importanza di un’azione collettiva
L’idea del cammino è, come la Giornata della Terra stessa, una vera e propria occasione per ricordare l’importanza e l’ urgenza di un’azione collettiva per risolvere alcune delle più importanti problematiche ambientali e climatiche attuali.
Inoltre, questa iniziativa ha dato l’opportunità agli scienziati di conferire concretezza non solo a questi problemi, ma anche alle rispettive soluzioni.
A testimoniare il fenomeno dei problemi ambientali sono i dati che gli scienziati, partecipanti al Cammino di Area Science Park, hanno portato con sè nel corso della giornata.
Si è fatto leva, sull’impatto dei cambiamenti climatici sul Pianeta e sulla sua superficie. Fenomeno che viene studiato anche attraverso l’analisi dei ghiacci e rocce e la loro evoluzione nei millenni.
O, ancora, i moltissimi dati relativi all’impatto sul mare. Come il problema degli attuali livelli crescenti di emissioni di gas serra, di cui il 25% è stato assorbito dagli oceani che portano a variazioni del Ph dell’acqua marina. Tutto questo compromette l’integrità e la funzionalità degli ecosistemi. E scaturisce in impatti negativi soprattutto per la biodiversità, e di riflesso, per le attività umane che ruotano attorno al mare, come la pesca.
Non bastano però, i dati e le spiegazioni sui cambiamenti climatici, bisogna anche capire come agire per risolvere la situazione.
Uno degli ultimi interventi della giornata di ieri, è stato quello di Nikola Holodkov e Martina Terconi, dell’Area Science Park, che hanno parlato di valutazione di rischi e vulnerabilità e della stesura di strategie di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Punto focale è quindi proprio il tema della neutralità carbonica. Fissato come obiettivo dall’Unione Europea per il 2050 e quello delle strategie per raggiungerla. Spunti di riflessione, ma anche informazioni chiare su cosa si sta facendo concretamente e su come si sta muovendo la ricerca scientifica, che spesso resta vaga.