Bonus contributivo sugli stipendi nel Consiglio dei ministri del 1° maggio prossimo con taglio del cuneo fiscale e aumento delle buste paga fino a dicembre 2023. Lo ha confermato Giorgia Meloni in una nota di Palazzo Chigi con la convocazione dei ministri nel giorno della prossima Festa dei Lavoratori. Gli aumenti degli stipendi dipenderanno da un taglio percentuale dei contributi a carico dei lavoratori, in aggiunta al 2% e al 3% attualmente in vigore per i redditi fino a 35mila euro lordi all’anno.

Bonus contributivo stipendi in aumento da maggio a dicembre 2023: in arrivo un nuovo decreto

Giorgia Meloni ha convocato per il 1° maggio prossimo il Consiglio dei ministri che discuterà del taglio del cuneo fiscale e del bonus contributivo per aumentare gli stipendi dei lavoratori alle dipendenze, sia nel privato che nel pubblico impiego. Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, l’ufficialità è arrivata da una nota di Palazzo Chigi. All’ordine del giorno del Consiglio dei ministri saranno inseriti punti relativi alla materia del lavoro e delle politiche sociali, tra i quali figura anche l’adeguamento delle buste paghe. Le risorse a disposizione per la misura si quantificano in 3,5 miliardi per il 2023, derivanti da avanzi del bilancio dello Stato in attesa di essere destinati. Per il prossimo anno, invece, i fondi per il taglio del cuneo fiscale ammonteranno a 5,7 miliardi di euro, dei quali 4,5 derivanti dallo scostamento di bilancio e 1,2 da politiche di spending.

Bonus contributivo stipendi, di quanto aumenteranno le buste paghe col taglio del cuneo fiscale?

Nel 2023 gli aumenti degli stipendi che dipendono dal bonus contributivo concernono il taglio del 3% in busta paga per i redditi fino a 25.000 euro, pari a 1.923 euro mensili al lordo, e al 2% per i redditi da 20.000 a 35.000 euro, corrispondenti a 2.692 euro lordi al mese. Il taglio del cuneo fiscale in discussione nel Consiglio dei ministri del 1° maggio prossimo andrà ad aumentare queste percentuali. Al momento, tuttavia, non si conosce la distribuzione degli incrementi, anche se sono state fatte già le prime proiezioni. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto, nella giornata di ieri, che per alcuni il taglio potrebbe essere anche di due punti percentuali. La stima più prudente fa ritenere che, per la maggior parte dei lavoratori, il cuneo fiscale sarà ridotto di un punto percentuale che andrebbe ad aggiungersi ai due già in vigore.

Bonus contributivo stipendi, si stimano 200 euro in più complessivi negli otto mesi del 2023

In ogni caso, gli aumenti degli stipendi arriveranno nelle buste paghe dei lavoratori a partire dal mese di maggio fino al cedolino di dicembre 2023. Non si tratterebbe di grandi cifre nette, ma solo di qualche decina di euro. Secondo le prime stime della Banca d’Italia, infatti, complessivamente la riduzione del cuneo fiscale genererebbe aumenti degli stipendi di circa 200 euro da maggio a dicembre prossimi. Cifre contestate dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ipotizza anche una crescita economica italiana più alta di quella stimata nel Documento di economia e finanza (Def) e maggiori risorse per le misure di bonus contributivo.

Taglio cuneo fiscale e riforma fiscale, il nodo delle coperture

Sul bonus contributivo si è espresso oggi l’Ufficio parlamentare di Bilancio che, per bocca della presidente Lilia Cavallari, fa sapere che le coperture per la misura di taglio del cuneo fiscale necessiterebbero di risorse di difficile reperimento. Anche perché, nelle intenzioni del governo di Giorgia Meloni, c’è da risolvere il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione per il triennio 2022-2024 che comporterà ingenti risorse (si stimano almeno 8 miliardi di euro per coprire l’alta inflazione del 2022) e la spesa per la Sanità. Inoltre, per l’Ufficio parlamentare di Bilancio non è chiaro come si raccorderanno misure temporanee, come il taglio del cuneo da maggio a dicembre, con interventi strutturali di riforma fiscale che il governo ha in cantiere.