Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare, intervenuto nella trasmissione “Dire Donna Oggi, condotta da Gianluca Scarlata su Cusano Italia Tv, ha parlato del referendum abrogativo. Domani partirà la raccolta firme per tre nuovi referendum su due temi parecchio discussi negli ultimi tempi: la sanità privata e soprattutto l’invio di armi all’Ucraina. I tre quesiti referendari, pubblicati in Gazzetta ufficiale a marzo, hanno l’obiettivo di escludere le strutture private da alcuni piani sanitari territoriali, ma soprattutto quello di abolire l’invio di materiale militare all’Ucraina da parte dell’Italia, modificando anche la legge che permette al Governo di deliberare in materia di export bellico con il supporto del Parlamento.

Il referendum deve raggiungere il cosiddetto “quorum”, ossia deve partecipare al voto almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Stiamo parlando di circa 26 milioni di votanti, su un totale di circa 51 milioni di elettori. Per poter essere ufficialmente indetto, il comitato promotore di un referendum abrogativo deve comunicare il quesito alla Corte di Cassazione, che sarà poi pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dalla data di pubblicazione il comitato ha 90 giorni di tempo per raccogliere 500 mila firme da parte degli elettori per presentare ufficialmente il referendum.

Secondo Rizzo “saremo governati dall’esterno, bisogna ripristinare i rapporti diplomatici con la Russia, chiedendo la pace e avere il gas a basso costo: altrimenti con sanzioni e invio di armi all’Ucraina l’effetto in bolletta è evidente. Oggi 120mila aziende rischiano di chiudere: un imprenditore in Italia paga il gas dieci volte più negli Usa e i licenziamenti non saranno coperti dalla cassa integrazione, che basterà per poco tempo”.

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