Sull’abbattimento dell’orsa Jj4 in Trentino continua ad animarsi il dibattito anche politico, con il presidente della regione Friuli, Massimiliano Fedriga, che attacca chi “parla dalla città” del problema e lasciando la responsabilità della decisione al presidente della provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Abbattimento orsa Jj4, Fedriga: “Troppi parlano senza conoscere”
Sembra non avere fine la diatriba in merito all’abbattimento o meno dell’orsa Jj4, responsabile della morte di Andrea Papi in Trentino, su cui interviene oggi Massimiliano Fedriga. Il presidente della regione Friuli, confermato per un secondo mandato alle recenti elezioni regionali, intervistato a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, passa, in primo luogo, all’attacco di chi, a suo giudizio, parla della vicenda senza sapere nulla del problema e senza conoscere il Trentino.
“È facile parlare dalla città e raccontare come si vive la montagna e come un territorio deve crescere. Troppi parlano senza conoscere”.
Il governatore, pur ricordando di non essere né un veterinario né un esperto in materia, esprime la sua posizione sull’argomento, segnata dalla prudenza. Fedriga ammette, infatti, che non si assumerebbe a cuor leggero la responsabilità di lasciare libera l’orsa, considerata la sua aggressività.
Per il presidente del Friuli, la decisione, comunque, spetta alla Provincia Autonoma di Trento e al suo presidente, Maurizio Fugatti, attraverso il confronto con il Ministero dell’Ambiente e Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Il dietrofront del ministro Pichetto Fratin: “Spero che non venga abbattuta”
Sulla questione, le cronache delle ultime ore registrano una retromarcia da parte del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il quale dichiara di sperare che l’orsa Jj4 non venga abbattuta.
In precedenza, invece, il ministro aveva affermato di essere d’accordo con il parere espresso dall’Ispra e favorevole all’abbattimento. A seguito di un comunicato ufficiale dell’Ordine dei veterinari del Trentino, che sollecitava i propri iscritti a non intervenire e a non eseguire alcuna azione che possa portare all’uccisione tramite eutanasia dell’orsa, il ministro aveva, però, già cambiato parzialmente la propria posizione, passando la ‘patata bollente’ della decisione definitiva alla Provincia Autonoma di Trento e sottolineando come la propria funzione sia solamente “di indirizzo”. Fino alle nuove dichiarazioni di oggi.
Il Trentino tranquillizza i turisti: “Adottare norme di prudenza”
Il Trentino corre ai ripari per tentare di salvare l’estate e le feste. E infatti il suo dipartimenti di Marketing ha scritto una lettera per i turisti, insieme all’Azienda di promozione turistica. L’obiettivo è quello di ‘tranquillizzare’ i visitatori della Regione.
“Gentile ospite, comprendiamo la sua preoccupazione, ma se lei ha avuto modo di frequentare e conoscere il Trentino, saprà che la nostra è una comunità seria, concreta, rispettosa delle regole e della natura in cui vive. La possibilità di un incontro ravvicinato con un orso è remota, in quanto animale estremamente schivo; ad ogni modo, è bene comunque sempre adottare alcune norme di prudenza come, ad esempio, fare escursioni in gruppo e non da soli e segnalare la propria presenza nei boschi parlando ad alta voce”.
È quanto si legge sulla lettera.