Patrimonio Unesco, candidati i mestieri della pesca: si tratta dei frutti di un percorso nato nel 2017 e perfezionato nel 2019 nel progetto dal titolo “Patrimonio Culturale della Pesca”. L’iniziativa è sostenuta dal Feamp, il Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura. A far parte di uno dei nove gruppi di azione locale, i cosiddetti “Flag” è anche il Friuli Venezia Giulia.

I Fisheries Local Action Group sono sparsi in diverse regioni, che collettivamente hanno avviato l’iter per la candidatura alla “Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco”. I mestieri tradizionali della pesca si candidano dunque a Patrimonio Universale: il materiale necessario per l’inizio della procedura è stato presentato in Camera di Commercio.

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Il presidente del Flag Gac Friuli Venezia Giulia, Antonio Paoletti, ha fornito maggiori informazioni in merito alle candidature. Lo ha fatto in occasione della presentazione del progetto, al termine quella quale è stato proiettato il documentario “Salsedine”. Il lungometraggio ripercorre e narra tradizioni, storie e culture correlate proprio ai mestieri del mondo della pesca di diverse regioni. Ovvero di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo. Di seguito le sue parole in merito.

“I vari gruppi hanno concordato una serie di attività di indagine e comunicazione che hanno portato all’avvio dell’iter di candidatura, mediante la compilazione del formulario e la sua trasmissione alla Cniu, Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. L’intento è quello di far conoscere e rispettare il mare e il mestiere della pesca, e di divulgare il nostro prodotto, quindi il nostro pescato”.

A lui si sono aggiunte le seguenti dichiarazioni del coordinatore del piano d’azione del Flag Gac Friuli Venezia Giulia, Giovanni Dean.

“Lo scopo è anche quello di dare un nuovo impulso al settore pesca, ad esempio affiancando attività che possano suscitare un interesse a livello turistico”.