Aracataca Jovanotti su Rai Play. Dal 24 aprile saranno disponibili su Raiplay le 22 puntate di Aracataca: non voglio cambiare pianeta 2. Un docutrip in cui Jovanotti ha attraversato in bicicletta Colombia e Equador. Il titolo del documentario non è sfuggito ai fan. La parola Aracataca era citata nel testo di “Oh vita!”, singolo del 2017 di Jova: “La botte piena e la d’uscita, la base aerospaziale nel centro di Aracataca”. Aracataca è famosa per aver dato i natali al celebre scrittore Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura. A distanza di tre anni dal primo documentario, Jovanotti ha annunciato il sequel spiegando che in questo nuovo appuntamento i telespettatori potranno viaggiare di più.

Aracataca Jovanotti su Rai Play, le parole sul programma Video

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All’inizio della conferenza stampa è stato mandato in onda un video riepilogativo dell’avventura di Jovanotti in cui l’artista dice che qualcosa è cambiato dopo la pandemia: “Mi rendo conto di quanto questi ultimi tre anni abbiano cambiato la prospettiva. Lo scopo del viaggio è di aggiornare il sistema operativo”. Al termine della messa in onda del filmato con gli highlight, Jovanotti ha preso la parola ringraziando RaiPlay per l’opportunità che gli è stata data: “E’ stata un’avventura. Ho consegnato a Michele Lucaresi 70 ore di materiale e in un mese è stata un’impresa impegnativa fare una selezione dei diversi momenti. Siamo strati stravolti dal successo della prima edizione e quando dopo il lockdown si è prospettata la possibilità di tornare a viaggiare ne ho approfittato e sono tornato in sella”. Per realizzare il docutrip, Jovanotti si è avvalso solo del cellulare: “Ho fatto tanti viaggi in bicicletta ma da cinque anni ho la possibilità di far venire con me anche il pubblico grazie alla tecnologia”. L’artista ha poi parlato della sua grande passione per i viaggi: “Viaggiare in bicicletta è meno costoso di stare a casa. In un’epoca di passioni tristi per me è una forma di militanza oppormi a questo cercando di stimolare l’esperienza del corpo e della fatica, dell’incontro con altri. Viviamo al centro di un bombardamento di notizie in cui ci sembra che pur non spostandoci il mondo ci raggiunga”. Nessuna meta italiana finora nel suo programma. E ‘lui a spiegare il motivo: “Io non viaggio in Italia in bicicletta per la mia faccia. Non posso avere l’anonimato”.

L’immancabile domanda su Sanremo 2024 Video

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Immancabile la domanda sul Festival di Sanremo, su cui Jovanotti scherza: “Una volta non facevate tutte queste domande su Sanremo, ora lo mettete sempre in mezzo. Comunque nella serie c’è, perché ad un certo punto mi collego per seguirlo. Ama? Non l’ho sentito per Sanremo 2024. Musica? Ho scritto un sacco di pezzi, molti gli ho scritti in maniera rudimentale, ma per ora non uscirà nulla dovrete seguire la serie”.

Il retroscena sulla Colombia

Durante le riprese di Aracataca, Jovanotti ha avuto un inconveniente. L’artista ha raccontato che a Bogotà è infatti arrivato da clandestino. Dopo essersene accorto, ha dovuto mettersi in contatto con un colonnello della Farnesina che gli ha dato dei suggerimenti utili per risolvere la situazione: “La Colombia è un paese di pazzi nel senso più bello del termine. Non sapevo fosse così pericoloso. Quando sono arrivato a Bogotà ho avuto dei problemi con il passaporto. Avevamo varcato il confine con l’Amazzonia da clandestini. A quel punto ho chiamato un mio amico che mi ha messo in contatto con un colonnello della Farnesina che quando ha saputo che ero in bicicletta in Colombia è rimasto scioccato. Mi ha subito detto che era una zona pericolosa e che dovevo fare attenzione”.

La crociata contro le piste ciclabili

Chiamato in causa da una giornalista in merito alle stragi sulla strada che hanno visto protagonisti i ciclisti, Jovanotti ha espresso la sua opinione in merito alle strade ciclabili: “E’ pericoloso andare in bicicletta. Le piste ciclabili non sono ancora una soluzione ottima perché spesso sono un contentino. Le chiamiamo ciclabili ma è una definizione che non rende merito alla loro natura. Quando pedalo a Milano preferisco viaggiare in mezzo al traffico piuttosto che andare sulle ciclabili. Non sono meno pericolose di quando non c’erano. Mi rendo conto che le nostre città sono state costruite in cui è esclusa l’idea delle biciclette. Bisogna lavorare molto a livello di infrastrutture”.

I colleghi e Sanremo

Jovanotti ha poi fatto il nome del collega con cui farebbe volentieri un viaggio in bicicletta: “Biagio Antonacci sarebbe un piacere averlo come compagno di viaggio. Eros è più comodo invece, è pigro. Ricordo ancora che a New York cercava a tutti i costi una pizzeria”.